00 14/10/2011 17:23
«Salve Eileen el Taren».
Leen alzò lo sguardo dalla sciarpa che stava sferruzzando. La porta di ingresso era spalancata e Terama el Lonet era in piedi sulla soglia, con indosso un abito color viola chiaro.
Eileen ebbe un tuffo al cuore. Chiamò il Potere.
Terama scoppiò a ridere.
«Non essere sciocca Eileen! Non opporre resistenza, vieni con me a Gailinet e non verrà fatto del male né a te, né al ragazzo».
“Terama sa tutto, loro sanno tutto!”.
«Non ti credo» sibilò Leen. Non lo avrebbero preso.
Un ghigno comparì sul viso di Terama.
Fuoco.


Eileen si svegliò con il cuore che le premeva contro il petto, la paura che l’attanagliava.
Terama, non più giovane e vestita come una Sacerdotessa di quarto grado… E il ragazzo, il senso di protezione che durante il sogno aveva provato per lui… Ma quale ragazzo?
Si accorse che era stretta tra le braccia di Sloan.
«Ti sei svegliata» mormorò lui, la voce resa roca dal sonno. «Ti sei agitata per tutta la notte, due volte hai anche urlato».
«Allan» bisbigliò Eileen, arrossendo. Sloan allargò le braccia e Leen si allontanò il più possibile da lui, rifugiandosi sul bordo.
In silenzio Sloan si alzò dal letto, indossò gli stivali e la giubba e uscì dalla camera.
Leen si stiracchiò sbadigliando poi si alzò, si vestì e lo seguì nella sala comune.
Finn stava dando alcune monete di rame a mastro Koornan e tra le mani Sheridan reggeva un fagotto. Dietro di loro, una cameriera stava spazzando il pavimento.
«Ti ringraziamo per il servizio reso, mastro Koornan» disse Sloan.
«È stato un piacere avervi nella mia locanda, buona gente» disse l’uomo con un sorriso; fece scomparire le monete nella tasca del grembiule.
Eileen storse il naso.
Rabbrividì quando uscirono dalla locanda. All’orizzonte il sole stava nascendo.
Lasciarono il villaggio e presero la Strada Nord. Sheridan aprì il fagotto e diede a ciascuno di loro un pezzo di formaggio. Quando le ultime case scomparirono, videro un uomo seduto sul ciglio della strada; a un albero vicino, erano legate le redini di cinque cavalli.
«Prin… Cioè, Allan!» esclamò lui, alzandosi. Eileen riconobbe la voce come quella dell’uomo di nome Miael.
«Hai avuto problemi a trovare altri due cavalli?» chiese Sloan.
«L’allevatore non me li voleva vendere: li ho dovuti rubare».
Una smorfia comparve sul viso di Sloan.
«Dobbiamo muoverci».
Leen si avvicinò al cavallo con la criniera bianca e slegò le redini; afferrò il pomello, infilò un piede nella staffa e si issò sulla sella. Il cavallo sbuffò.
«Fai il bravo» sussurrò Leen, accarezzandogli la criniera.
«Andiamo!» esclamò Sloan quando tutti furono sui cavalli.
Partirono al galoppo verso nord.


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La conoscenza è potere.

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