Rispolvero questo topic perchè, finalmente, la Triade ha concluso la lettura di questo libro e ha avuto modo di conoscere un altro autore italiano che, a detta di tutti e tre, promette bene.
Dal mio personale punto di vista, posso dire che il libro mi è piaciuto. L'ho trovato scritto molto bene e ho apprezzato molto la coerenza tra lo stile narrativo, l'ambientazione e i dialoghi tra i personaggi. Non so se è solo una mia impressione, ma a volte, in certi libri fantasy, non posso fare a meno di riscontrare una sorta di nota stonata, in particolar modo nel linguaggio usato che, spesso, risulta "distonico" rispetto all'ambientazione. Io credo che questa particolare capacità di saper uniformare stile e contesto non sia una cosa facilmente acquisibile con la pratica: credo che sia più una sorta di talento naturale, di capacità ispirativa che permette all'autore di avere davvero la visione "perfetta" di ciò che sta scrivendo, riuscendo a figurare a sè stesso in primis e a trasferirlo ai lettori poi, il proprio senso immaginifico coerente e ben rappresentato attraverso le parole.
Credo che il nostro Zaccaria Narrish sia riuscito a scrivere un buon libro, diverso sicuramente in quanto parodico rispetto ai canoni tradizionali del fantasy, rovesciando l'immagine dell'Eroe per eccellenza e dando spazio ai tanti antieroi intesi non solo negativamente, ma anche in quanto persone al di sotto della norma comunemente riconosciuta e per questo emarginati ai limiti della società. Anche qui, come in altri casi, il bene non sta tutto da una parte, ma si combina con il male in modi spesso difficili da comprendere.
L'unica difficoltà che ho riscontrato nella lettura è stato il finale: un pò troppo cervellotico, cosa che mi ha lasciato vagamente interdetta in quanto non sono sicura di aver capito realente come sono andare le cose, ho cioè potuto darmi una mia speigazione, ma resta sempre il dubbio di non aver davvero compreso la conclusiva evoluzione della vicenda. In questo caso, credo, si tratta davvero di una questione di pratica: forse, nel rivedere il libro, Francesco ha voluto fornirci molte più spiegazioni rispetto all'edizione precedente, con il risultato di confondere un pò le acque...ma nell'insieme, cmq, il giudizio non può che essere positivo.
Aspettiamo il seguito.