dunque, si sviluppa l'epidemia, della quale è opinione comune sia responsabile il re
no, con il nuovo prologo è cambiata la versione; non si conosce la causa della malattia, il re assume il ruolo del cattivo perché ordina che gli ammalati vengano uccisi.
e, per osmosi, anche gli altri umani divengono paria
dunque, qui la causa è un odio atavico che devo spiegare (lo spiegherò quando sistemerò i primi capitoli).
Vabbè, in poche parole lo spiego qui -
spoiler:
Trecento anni prima il regno era abitato solamente dagli Elfi. Arrivano gli Umani dalle montagne, conquistano il Regno e si impone un re Umano. In seguito, per accontentare le famiglie nobili elfiche, il regnante dovrà sposare un Elfo. Tutto bene fino all'arrivo della malattia: il re decide di ammazzare gli ammalati. Le Sacerdotesse sono le esecutrici dell'ordine, ma si riscattano agli occhi del popolo trovando la cura. Finisce la tormenta e il re cade in disgrazia per ciò che ha fatto. L'ideale di superiorità degli Elfi sugli Umani nascerà nei salotti degli intelletuali, dopo che salgono al potere gli Elfi (gli Umani inizialmente sono contenti della loro salita al potere: sono incavolati col re). I guai iniziano per il popolo Umano quando questa idea si diffonde tra i nobili, tra i colti, coloro che detengono il comando: loro devono essere "puniti" per quello che i loro antenati, trecento anni fa, hanno fatto; inoltre, gli Elfi sono superiori agli Umani perché loro sono la razza favorita dalla Dea.
Questa idea tocca solo fino a un certo punto i popolani elfi: sono ignoranti, conoscono poco la storia del regno, e sono poveri, pensano a portarsi il cibo in tavola, dell'odio atavico a loro non può fregare. Dunque, agli Umani viene preclusa la possibilità di salire alle cariche di potere (eccezioni; alcuni nobili Umani avevano appoggiato gli Elfi nella salita al potere, dunque hanno ottenuto qualche favore), la maggioranza degli Umani è povera a causa della malattia (così come alcuni Elfi).
Umh, devo pensarci su riguardo le Sacerdotesse e i loro precetti.
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La conoscenza è potere.
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