Prologo del mio libro :) ancora senza titolo
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Eileen el Taren, Sacerdotessa di primo grado, aveva la fronte appoggiata contro il vetro della finestra della Sala di Lettura e il libro "Il mercato a Emor" posato in grembo.
Non riusciva a concentrarsi, "Il mercato a Emor" era noioso; poi, la Sala aveva una buona visuale di quello che c'era al di là delle mura cinta: erano trascorsi sei anni da quando era entrata nel Palazzo del Potere. Da allora, non era mai più uscita.
Raddrizzò la schiena quando, lungo la strada, comparvero Umani emanciati, vestiti di stracci. Percorsero la strada fermandosi per
rovistare nei cesti dell'immondizia, alla ricerca di cibo.
Leen sentì la rabbia crescere dentro di sè. Non poteva aiutare quei poveretti, sfamarli, accorglierli nel Palazzo. Era una Sacerdotessa, ma non poteva fare niente! Nessuno faceva niente! Ascoltando i sussuri delle Sacerdotesse che assistevano nei templi, durante la cena, era venuta a conoscenza che la città era piena di poveri Umani; e che era proibito aiutarli.
«Dovrei chiamare le Guardie». Si era avvicinata a lei Rosheen el Pey, Sacerdotessa di terzo grado. Eileen la guardò incredula.
Rosheen inarcò un sopracciglio, sorpresa per la sua espressione. «Rovistare nell'immondizia è un reato, lo dovresti sapere».
«Sorella, ti sembra giusto tutto questo?!» esclamò Eileen. Era stato più forte di lei, non era riuscita a trattenersi. Nella Sala, molte teste si alzarono dai libri per osservarle. «Nessuno merita di vivere in queste condizioni, nessuno! E noi Sacerdotesse dovremmo impedire che questo avvenga, è nostro dovere!».
«Il tuo dovere è pregare e studiare» disse con freddezza Rosheen. Si guardò intorno, fulminando con lo sguardo le altre Sacerdotesse. Molte ritornarono chine sui libri.
«Nel Sacro Libro è scritto che bisogna aiutare i più bisognosi, di qualsiasi razza essi siano» continuò Leen, provando il forte desiderio di schiaffeggiarla.
Rosheen la guardò con espressione indecifrabile. «Vai in cella a meditare sui tuoi errori, Figlia. E la prossima volta che parlerai di queste cose, verrai punita».
Eileen represse a stento la rabbia e, dopo un piccolo inchino, si allontanò seguita dai sguardi furtivi delle Sacerdotesse presenti nella Sala. Quando una Sorella, di grado superiore, ti chiamava "Figlia", dovevi mantenere la distanza e il rispetto che la differenza di grado richiedeva.
Arrivata nella cella, Leen si stese sul letto.
«Madre, cosa devo fare?» sussurò, gli occhi fissi sulla parete bianca. «Un segno, mi serve un segno».
«Avete qualche domanda? È tutto chiaro?».
Un mormorio d'assenso si diffuse tra i suoi uomini.
«Bene, potete andare».
Tutti uscirono dalla Sala Comune tranne Neil Prent, Primo Consigliere del defunto Re e suo amico fidato. Le rughe gli increspavano il viso e ombre scure erano comparse sotto i suoi occhi castani.
«E' troppo pericoloso» disse Neil per l'ennesima volta. «Li farai arrabbiare come animali messi in gabbia».
«Però infoderemo nuova speranza al nostro popolo» ripetè stancamente Sloan. Si versò un bicchiere di vino e si lasciò cadere sulla panca. Chiuse gli occhi. Come era comoda...
«Ci sono troppi forse, ci sono troppi dettagli legati alla volontà della Luce!» gridò Neil, facendo sobbalzare Sloan. Le guance gli divennero rosse dalla rabbia. «Non essere insensato!».
«Calma Neil». Il Consigliere non era solito a perdere la pazienza. «Andrà tutto bene, la Luce ci proteggerà perchè siamo nel giusto».
«Se il padre è uno sciocco, lo sarà anche il figlio» borbottò Neil, adirato. Prese a camminare per la stanza a grandi passi, inveendo a bassa voce contro la dinastia dei Morroy.
«Neil, mi servi lucido, la paura sta prendendo il sopravvento» mormorò Sloan.
Neil si fermò e fece un lungo sospiro.
«Scusami» disse, abbassando lo sguardo per la vergogna.
Sloan appoggiò il bicchiere di vino sulla panca poi si alzò e andò a abbracciare l'anziano uomo. «Tutti possono avere momenti di debolezza, non scusarti... Senza di te, non sarei qui».
Si staccarono. Gli occhi di Neil erano lucidi ma sul suo viso comparve un'espressione determinata.
«Riavremo il Trono di Cristallo».
[Modificato da Franciska_ 30/08/2011 09:47]
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