Secondo me nel tuo caso gioca un ruolo importante anche l'ansia, perché comunque il finale è la parte più importante per certi versi. A volte non possiamo proprio permetterci di sfociare nell'ovvio come nei romanzetti rosa per ragazzi dove alla fine possono succedere solo due cose, cioè che i protagonisti si lasciano o restano insieme, ma allo stesso tempo non possiamo permetterci di scrivere un romanzo contorto come quelli di investigazione e poi risolvere tutto dando la colpa al maggiordomo.
Forse non sentirai più tuo quello che stai scrivendo, ma in questo caso io tiro fuori per me la mia regola del videomixer, ovvero che qualsiasi lavoro superiore ai 30 secondi che mi abbia tenuto a lavoro per più di un paio di pomeriggi merita di essere finito per rispetto nei confronti di noi stessi e del lavoro.
Mi è capitato di editare storie che alla fine non mi sembravano più niente di speciale, ma alla fine non ce la facevo proprio a buttare via l'idea perché sentivo di aver lasciato una cosa in sospeso, e quel qualcosa è comunque qualcosa di tuo che è stato parte di te per un lasso di tempo...
Lo stesso per me vale per i libri/storie scritte: mi prendo molto tempo prima di iniziare a scrivere qualcosa proprio perché se alla fine non lo sento più mio non la comincio affatto
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La-Dee-Daa