Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Rushar

Ultimo Aggiornamento: 23/11/2008 23:12
06/10/2008 22:18
 
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Abitante di AURENDOR
PAGGIO
Uscendo dal folto della foresta Baymir trasse un
profondo respiro osservando la brulla pianura che si
estendeva di fronte a sé, ed oltre la pianura, a ridosso dei
monti Karchab si trovava la città di Tycan. Era giunto con
un giorno di ritardo sul previsto e sapeva che questo
significava solo una cosa. Sarebbe toccato a lui pagare il
primo giro alla locanda. Sistemando lo zaino in spalla
prese ad attraversare la pianura con passo veloce. L’idea
di una birra era un’attrazione alla quale nessun viandante
avrebbe saputo resistere dopo dieci giorni di cammino.
Varcò la porta della città e le guardie lo degnarono
appena di uno sguardo. Tycan era una città di frontiera
ed ogni giorno le sue porte erano attraversate da decine
di avventurieri in arrivo o in partenza.
Baymir percorreva con andatura lenta la strada
osservando i negozi, annusando gli odori , ascoltando le
voci che per troppi giorni gli erano mancate. Una risata di
una ragazza lo fece sorridere, cosa ci poteva essere di
più bello al mondo di quel suono?
L’odore intenso di carne speziata afferrò le sue narici.
Era un richiamo troppo forte per resistere. Ne comprò un
pezzo da un venditore ambulante e riprese il suo
cammino strappandone con avidità dei grossi bocconi.
Si fermò dopo poco di fronte all’insegna di una locanda
ed un sorriso si allargò sul suo volto. Pulì la mano unta
alla casacca ed entrò. I suoi occhi ci misero un attimo ad
adattarsi alla penombra, gettò uno sguardo attraverso la
sala, tra i presenti riconobbe insegne di molti paesi
lontani, ma rimase deluso non vedendo il suo amico.
Probabilmente Rasty era in giro per la città e sarebbe
rientrato presto. Così Baymir si sedette ad un tavolo
ammonticchiando il suo equipaggiamento vicino alla
sedia e fece cenno all’oste di portargli una birra.
Rimase a lungo ad osservare la schiuma bianca dentro il
boccale di peltro prima di sorseggiare il liquido dorato
che nascondeva. Di colpo le fatiche degli ultimi giorni
sembrarono svanire. Il guerriero si fece cullare dal liquido
alcolico e si perse in un intorpidimento ristoratore...
[SM=x1264003]
07/10/2008 13:35
 
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RE
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Non male Kardeo...non male... [SM=x1263945] [SM=x1263945] [SM=x1263945]
.ermes73.
Messaggero degli dei e guida delle anime
...All'apparir del vero anche tu misero cadesti...
07/10/2008 14:04
 
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SCUDIERO
bello....proprio bello






""Solo nei sogni gli uomini sono davvero liberi, è da sempre così e così sarà per sempre...""



<style>BUNNYHERO_PET_START</style>

<style>BUNNYHERO_PET_END</style>

08/10/2008 12:28
 
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Abitante di AURENDOR
PAGGIO
rushar - continua -
Il rumore dell’oste che appoggiava l’ennesimo boccale
sul tavolo lo riscosse, il suo sguardo percorse la sala, ma
di Rasty non c’era traccia. Guardò fuori dalla finestra e si
accorse che il giorno stava volgendo al termine. Era
strano che Rasty non fosse lì. La sua marcia attraverso
la foresta era stata rallentata dalla pioggia che era caduta
per tre giorni, mentre il suo amico non ne doveva aver
sofferto sulla strada dei monti.
Decise che era inutile farsi domande di cui non
conosceva le risposte e fece un cenno all’oste. Quando
l’uomo si fermò di fronte a lui. Baymir iniziò a
giocherellare con una corona.
“Hai mica visto un guerriero con un simbolo azzurro e
giallo sullo scudo?”
“Un aquila gialla in campo azzurro?”
“Dunque è già arrivato”
“Sì cinque giorni fa”
“Cinque?” Baymir scosse la testa, questa volta aveva
perso la sfida con un ritardo abissale. “E dove si trova
adesso?”
“Sono due giorni che non lo vedo, la sua stanza è pagata
fino a domani, poi butterò la sua roba nella stalla, solo
nel caso tornasse”
“Cosa intendi dire oste?”
“Che molti non tornano, ed è inutile aspettarli”
“Molti non tornano da dove?” disse il guerriero con aria
minacciosa
L’oste alzò le mani facendo capire che non voleva guai,
ma Baymir era allarmato dalle parole dell’altro “Molti di
quelli che chiedono di Rushar”
Quella parola non aveva alcun significato per il guerriero,
così respirò profondamente e si mise a sedere con il
gomito appoggiato sul bancone “Cos’è Rushar?”
L’oste sospirò a sua volta e scosse la testa “E’ meglio
che ti dimentichi quel nome, ed anche del tuo amico.
Conserverai la salute… e la vita.”
Baymir sorrise, poi con un gesto fulmineo prese l’oste per
la giubba e lo tirò sopra il bancone “Ascolta palla di lardo,
il mio amico potrebbe essere in pericolo ed ho intenzione
di andarlo a cercare, quindi sbrigati a dirmi ciò che voglio
sapere se non vuoi guai”
Per niente intimorito l’uomo rispose “Dirò a te ciò che ho
detto a lui, Rushar è una maledizione, ma se vuoi sapere
qualcosa al riguardo chiedi a Hiron l’erborista. Lo troverai
a sud, vicino all’antica torre.”

Il guerriero lasciò andare l’oste e, prima di andarsene,
mise sul bancone una corona “Torneremo tra due giorni
custodisci bene la roba del mio amico”
Mentre percorreva le strade della città Baymir stringeva i
pugni nervosamente. In che razza di guaio si fosse
cacciato Rasty non riusciva ad immaginarlo, ma se
ancora non era tornato, significava che doveva trattarsi di
guai grossi.
Sopra i tetti delle case vide emergere una torre
parzialmente diroccata, serrò la mascella, tra poco
avrebbe avuto altri dettagli riguardo alla misteriosa
Rushar.
Pochi istanti dopo stava varcando la soglia di un piccolo
negozio di erborista, un forte odore di spezie gli fece
storcere il naso e per un attimo la testa gli girò....
- continua - [SM=x1263997]
10/10/2008 23:28
 
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SCUDIERO
benissimo,abbiamo un altro promettente autore !
15/10/2008 15:37
 
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Abitante di AURENDOR
PAGGIO
rushar - continua 2 -
Nel negozio c’era poca luce e vasi pieni di piante secche si
trovavano ovunque. Lentamente si diresse verso una
candela che bruciava su un tavolo dietro un basso
scaffale. Evidentemente l’erborista stava lavorando.
Raggiunto il tavolo scoprì che non c’era nessuno, solo un
libro aperto ed una penna d’oca infilata in un calamaio.
“Cosa posso fare per te?” la voce lo fece sobbalzare e la
sua mano impugnò meccanicamente il pugnale che
saettò fendendo l’aria. La lama si fermò vicino alla gola
dell’uomo che non accennò a muoversi.
“Se ci tieni alla vita non farlo mai più” disse sibilando
Baymir
“Mi spiace di averti spaventato” rispose divertito l’altro
Il guerriero lo ignorò “Sei tu Hiron?”
“Per servirti cosa ti serve? Un filtro d’amore?”
“E’ venuto un mio amico qui da te cercando informazioni
su Rushar. Non è più tornato alla locanda ed io lo sto
cercando”
“Capisco” disse con aria grave l’altro, “ma Rushar è un
luogo maledetto e se te ne parlerò la tua vita sarà in
pericolo. Sei sicuro di voler affrontare questo rischio?”
Il guerriero sorrise “Ho affrontato molti rischi, rivelami i
tuoi segreti”
“Lo farò, ma non a cuor leggero, perché il tuo destino
sarà segnato”
Dopo circa mezza clessidra Baymir uscì dal negozio, nei
suoi occhi brillava una determinazione angosciata. Il suo
passo era febbrile, irrequieto. Doveva sbrigarsi, presto
sarebbe stato buio. Si diresse veloce all’emporio e
comprò viveri essiccati ed acqua, dall’erborista aveva già
acquistato un impiastro per cicatrizzare le ferite. Si recò
dunque verso la porta nord della città e l’attraversò
diretto verso i monti Karchab.
Seguì la strada sino al fiume, poi trovò il sentiero che gli
aveva descritto l’erborista. Lo imboccò ed iniziò a seguire
il corso del torrente risalendo verso una vetta coperta
dalla neve. Quando il sole giunse all’orizzonte Baymir si
fermò, aveva il volto matido di sudore e dalla sua bocca
uscivano nuvole d’aria calda. Prese la coperta dallo zaino
e se la mise sulle spalle prima di ricominciare a salire.
Alti abeti accompagnarono il suo passo sino a quando
l’ultima luce del sole stava scomparendo. Fu allora, nel
momento che le ombre confondono la vista che il
guerriero si fermò sulla sommità della collina. Il suo
sguardo esplorò i monti vicini e per un attimo non notò le
antiche mura. Erano per lo più coperte di muschi ed
erbacce, ma ancora in buono stato. Rimase dubbioso se
proseguire o meno la sua marcia, ma le gambe doloranti
lo convinsero che sarebbe stato meglio riposare.
Dopotutto non aveva idea di cosa lo aspettava in quel
luogo, e le parole dell’erborista non erano state
rassicuranti.
Usò la corda che portava con sé per salire su un albero e
si assicurò al suo tronco per essere sicuro di non cadere.
Si sedette su un ramo che si trovava ad un’altezza di
dieci braccia avvolto nella coperta e mangiò la carne
essiccata che aveva comprato all’emporio.
Ben presto la stanchezza ebbe il sopravvento sulle
domande che si susseguivano nella sua mente e
sprofondò in un sonno ristoratore.
Si svegliò di soprassalto nel cuore della notte. Era
sveglio senza traccia di sonno, i suoi sensi erano all’erta.
Ci mise un po’ per comprendere cosa lo avesse
svegliato, infine si rese conto che non c’era alcun suono
attorno a lui. Rimase immobile cercando di respirare
senza fare rumore. I suoi occhi scrutavano gli alberi che
si perdevano nella notte. Si spostavano dalle cime degli
abeti sino al suolo, ma nulla si muoveva. Lentamente
spostò la mano verso la corda e stava per sciogliere il
nodo che lo assicurava all’albero quando un rumore nel
sottobosco lo fece fermare.
Lo sguardo si spostò lentamente verso il basso, poi nelle
tenebre si ,mosse qualcosa. Non era un animale
selvaggio, ma neppure un uomo. Baymir non riuscì a
distinguere la forma dell’intruso, ma era sicuro che non
fosse umano.
-- continua -- [SM=x1263997]

23/11/2008 10:37
 
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Abitante di AURENDOR
PAGGIO
Rushar - continua 3 -
L’essere si fermò a poca distanza dal suo
albero, si guardò attorno e per un lungo istante non si
mosse, poi riprese la sua marcia uscendo dal bosco.
Il guerriero rimase immobile sul suo albero e dopo un po’
rilassò i muscoli. Maledisse il suo amico che si era
cacciato in una situazione alquanto rischiosa.
La sua mente si tormentò a lungo sulla natura dell’essere
che aveva intravisto, ma ben presto si rese conto che era
inutile porsi delle domande che sarebbero rimaste,
almeno per quella notte, senza risposta. Chiuse gli occhi
e lentamente il torpore lo avvolse. Poco prima di
addormentarsi un rauco unulato si levò nella notte
facendo accapponare la pelle dell’avventuriero e
strappandolo dal dormiveglia. Sospirando cercò di
riaddormentarsi, ma passò molto tempo prima che i suoi
sensi si sopissero in un sonno agitato.
L’alba arrivò troppo presto e Baymir aprì gli occhi
indolenziti. Guardò gli alberi attorno a sé, poi fece per
alzarsi e la corda glielo impedì. Sciolse il nodo e scese
dall’albero. Sistemò lo zaino e se lo gettò in spalla, poi
lasciò la foresta diretto verso le antiche mura della
fortezza di Rushar.
Raggiunte le massicce porte in legno il guerriero si mise
in cerca di un segno del passaggio di Rasty. Non ci volle
molto, poiché sopra una delle pietre trovò incisa una y,
uno dei simboli usati dal suo amico.. Sul volto del
guerriero comparve un cipiglio di determinazione e varcò
la grande porta. La luce che filtrava dalle alte finestre
illuminava la sala dell’antica fortezza. Un uccello volò via
facendo sobbalzare il guerriero che, prudentemente,
sguainò la spada.
Il suo sguardo esplorava la grande stanza spoglia , tre
porte si aprivano sul lato sinistro e due sul lato destro,
una scala a vista saliva ai piani superiori, un passaggio
attraversava la grande sala ad una decina di braccia di
altezza.
Baymir esaminò il muro accanto alla scala, ma non trovò
alcun segno del passaggio del suo amico, si diresse
allora verso la porta sulla sua sinistra, una scala
scendeva verso una sala più bassa, sul montante vi trovò
incisa la y, proseguì guardingo fino alla porta successiva
due scalini salivano verso un’altra sala, anche questo
passaggio era stato contrassegnato con la y. Si diresse
verso la terza porta, una scala scendeva, probabilmente
un altro accesso alla sala della prima porta. Il guerriero si
spostò dunque verso l’altro lato ed esaminò la porta più
distante dalla scala. Conduceva ad una sala ingombra di
pezzi dl legno , tessuti ed altre cose che emanavano un
odore marcescente. Anche su questo montante trovò il
segno del passaggio del suo amico. Decise allora di
entrare nella sala, il suo sguardo percorse le pareti, ma
non vi erano altre porte, decise allora di esaminare
l’ultima porta della sala principale ed anche su questa
trovò la y. Rasty aveva dunque esplorato tutto il piano
basso, ma non aveva mai salito la scala verso i piani
superiori. Il mistero della sua scomparsa doveva trovarsi
in una di quelle stanze.
Varcò la porta che aveva di fronte e si trovò in un ampia
stanza, alcune vecchie stoffe coperte di polvere
giacevano sul pavimento, dal camino il vento aveva
sollevato la fuliggine che aveva coperto con uno strato
grigio scuro tutta la stanza. Il guerriero stava per lasciare
la stanza quando vide in un angolo in ombra quello che
sembrava essere un passaggio. Si avvicinò guardingo e
scoprì che si trattava di un’apertura nel pavimento con
una scala in pietra che conduceva verso dei sotterranei.
Accese una torcia ed esaminò il passaggio, trovò la y
incisa sul muro vicino alla scala.
- Ti troverò – pensò. La fiducia lo pervase e scese gli
antichi scalini, si trovò in una grande sala quattro file di
colonne ne sostenevano il soffitto. Baymir vide qualcosa
sul pavimento in una posizione quasi centrale nella sala.
Con la torcia e la spada pronte a colpire si avvicinò
all’oggetto misterioso. Non si trattava di un oggetto, ma di
un animale, una specie di millepiedi delle dimensioni di
una pecora. Era stato colpito da qualcosa di affilato ed il
suo corpo era avvolticciolato su sé stesso. Proseguì
prudente la sua esplorazione della stanza trovando un
altro cadavere di millepiedi. Si convinse che ci doveva
essere un passaggio verso altre sale ed incominciò a
cercarlo. Lo trovò nella parete di sinistra rispetto alla
scala dalla quale era arrivato. Si trattava di uno stretto
corridoio che si perdeva nell’oscurità. La y era stata
incisa sul muro di destra.
Tenendo alta la torcia iniziò a percorrerlo, ma dopo pochi
passi il corridoio si ramificava in tre direzioni diverse. A
sinistra si trovava una scala e sul muro era tracciata la y,
nelle altre due direzioni non vi erano segni.

-continua- [SM=x1263997]
23/11/2008 23:12
 
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BELLO!Attendiamo il seguito... [SM=x1263924]
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