La differenza tra correzione bozze ed editing è sostanziale, ma in realtà la conosci benissimo, solo che non sai dove termina l'una per dar spazio all'altro ;)
Mi rifaccio quindi al tuo post precedente:
La correzione bozze non è altro che una correzione grammaticale e sintattica del testo.
L'editing invece interviene invece sullo stile e la coerenza, gli altri due punti che hai segnalato. Tra l'altro in linea di massima viene considerato editing di medio livello quello che si occupa solo dello stile, mentre l'editing approfondito considera anche i dati di coerenza (sia nella trama, che in relazione all'ambientazione).
Sugli autoprodotti posso dirti che quelli che ho letto io (sia di buon libello che non), avrebbero avuto un grosso margine di miglioramento passando per i processi in questione, anche quello della correzione bozze, perché ti assicuro che chi scrive il proprio libro non è in grado di captare tutte le imperfezioni che possono esserci, e il correttore di word... diciamo che lascia molto a desiderare. I gratuiti esistono. Se hai un account anobii ti sarà sicuramente arrivata qualche segnalazione. Questa una delle ultime che mi è giunta in ordine di tempo (non l'ho letto, sulla qualità credo oramai di poter fare l'indovina dalla pagina di presentazione):
www.smashwords.com/books/view/138178
Di migliore riuscita rispetto quanto si trova in giro, ma comunque incapace di elevarsi dalla massa, lo scritto di Gamberetta, anche questo gratuito, qui tutte le informazioni per cercarlo:
fantasy.gamberi.org/2011/06/28/assault-fairies/ , e sì che a Gamberetta le qualità logiche e personali non mancano, ma una vocina che le suggerisca quando non è il caso di saltare indiscriminatamente da scena a scena senza, nonché magari cosa sia l'infodump, sì.
Ritornando ai ragazzuoli in questione... fermo restando che tutti i passaggi che dicevamo (correzione bozze, editing, pubblicità, distribuzione, etc) sono indispensabili per rientrare dalle spese di un autoprodotto e realizzare un libro di qualità, è palese che a quel punto la casa editrice non serva.
Il fatto è che di tutti questi passaggi dovrebbe occuparsi l'editore di tasca propria, non l'autore (che infatti generalmente comincia a proporre la sua opera alle case editrici come "grezza") quindi non capisco come non sia chiara la convenienza del cercare un editore adatto alle loro esigenze che si occupi di tutto e faccia trovare loro il libro pronto, senza la spada di Damocle del "mancato filtro all'ingresso", che qualsiasi recensore è sempre pronto a calare sul self made (anche a ragione, aggiungo io, ma questa è un'altra storia). Poi, se non trovassero nessuno di loro interesse, o se non venissero selezionati, possono sempre ricorrere a Lulu.com come strada alternativa e cercare chi lavori sul testo in maniera autonoma. In altre parole, a livello proprio economico, comincerebbero ad investire risorse monetarie sullo scritto solo una volta accertato che non ci sono editori di loro interesse disposti a farlo.
[Modificato da ==Aredhel== 20/09/2012 11:07]