==Aredhel==, 19/09/2012 19.16:
Sono in linea di massima d'accordo con te.
Il lavoro che tu chiami editing in riferimento a quanto operato nella grande maggioranza dei casi (stando a quanto scrivi) è in realtà una correzione bozze.
io parlo da profano, quindi possibilissimo che mi sbagli...
cosa intendi tu per editing?
==Aredhel==, 19/09/2012 19.16:
Giustissimo il discorso che fai, anche sui grandi nomi. Ma i grandi nomi sono sorretti da una potenzialità di vendita che può far chiudere un occhio su questi aspetti.
anche qui, non sapendo praticamente nulla di strategie commerciali ed affini, non mi resta che chiedere.
ho portato esempi di autori rinomati e di case editrici importanti proprio perchè, a livello puramente logico, presupponevo che proprio chi ha una reputazione da tenere alta investisse maggiormente nel farlo. in virtù del fatto vai a sottoporre ad un pubblico il più vasto possibile, sarebbe logico che si cerchi di dare maggiore rilevanza ai dettagli, in modo da presentare qualcosa di curato ed apprezzabile a quelli che cerchi di fidelizzare (me, povera anima ingenua...), a maggior ragione se a monte hai già la certezza quasi matematica di un rientro. d'altro canto magari spendi meno risorse per un emergente, lo "butti là" in pasto ai leoni (Roaaaaaar!!!) e vedi come va su scala ridotta per valutare un ipotetico seguito.
==Aredhel==, 19/09/2012 19.16:
Come cartina tornasole di ciò t'invito a leggere una qualsiasi opera prodotta in proprio non passata sotto le mani di un professionista. A volte se ne trovano anche di scaricabili gratuitamente..
perchè? esiste ancora qualcosa che non è scaricabile gratuitamente?
potrei dirti che ho letto opere autoprodotte che nonostanre la mancanza di editing potrebbero mandare al macero buona parte delle librerie attuali, ma non è questo il punto. non mi passa neanche per la testa di ipotizzare l'inutilità dell'editing, solo il fatto che pubblicare con un editore comporti automaticamente un lavoro decente. vero che i costi non sarebbero (almeno dovrebbe) più a carico dello scrittore, ma di fronte a lavori dozzinali forse un investimento personale non è il male peggiore (resta da chiedersi a chi darli i niei sudati dindini, ma questa è un'altra faccenda...)
==Aredhel==, 19/09/2012 19.16:
Vogliamo poi parlare degli editor? Chi sono? Chi li ha qualificati? Non hai idea di quanti sedicenti editor inviino i propri curricula nelle redazioni, per poi rivelarsi poco più che semplici lettori e screditare tutta la categoria.
bello! anca io! mi assumi?
forse non farei un gran lavoro come editor, ma porterei un sacco di allegria in quei lidi, e poi io ADORO screditare le categorie!!!
==Aredhel==, 19/09/2012 19.16:
Ma il punto, per tagliare, non è questo. Il focus non è sugli editori o sugli editor, ma sulla possibilità di stamparsi il libro in autonomia. Ebbene, come dicevo, io sono favorevole. Lo può fare chiunque, ma per dare rilevanza al lavoro è necessario l'intervento di un professionista, il cui costo è da aggiungere alle spese di produzione, distribuzione e pubblicità.
ed invece il punto sono proprio editori ed editor...
un manoscritto necessita di un editor (direi più editor in realtà, a voler fare le cose per bene, che colmino uno le lacune degli altri...)
necessita di una distribuzione e della dovuta pubblicità a spingerlo.
tornando alla domanda originaria, se i ragazzuoli vogliono crearsi un pacchetto di "clienti" oppure saltare in blocco il passaggio ed autoprodursi è ovvio che devono presentare il prodotto finito, e quindi ricorrere personalmente ad un editor. e devono pubblicizarlo personalmente, quale vantaggio ci sarebbe quindi poi a pubblicare con un editore (che non sia mondadori)? d'altro canto, affidarsi ad una casa editrice che si faccia carico delle spese, mettendo poi in circolazione qualcosa di non perfettamente a punto può invece pagare di più in termini di visibilità e distribuzione?
non lo sò. ma resta il fatto che, quale sia la qualità del finito resta un punto fondamentale.
cerco la pace tra le bombe
la vita tra le tombe
la luce tra le ombre
ma è la realtà che mi confonde