==Aredhel==, 17/09/2012 09.12:
Qui posso rispondervi tranquillamente perché qualche esperienza in più ce l'ho, anche se non diretta^^
Allora, Lulu.com per me è un ottima soluzione per chi intenda autopubblicarsi. Per il mio modo di vedere le cose hai lo stesso risultato ottenibile con un editore a pagamento, ma perlomeno qui i guadagni sono interamente tuoi e la spesa è decisamente inferiore (oviamente parlo in linea generale, poi ogni realtà editoriale a pagamento è una realtà diversa dalle altre).
Ovviamente dovete prendervi in carico l'onere di pensare in maniera completamente autonoma alla pubblicità e alla distribuzione.
Nel mio personale caso, quando decisi di pubblicare il mio libro (oddio, mi sembrano passati secoli da allora!), avevo in mente di operare con Lulu (o similari... esistono diverse realtà paragonabili e varebbe la pena studiarsele tutte) nel caso in cui non fossi riuscita a trovare un editore free. In sostanza mi ero data un limite di tempo scaduto il quale mi sarei autoprodotta, anche se poi fortunatamente ho trovato l'editore.
L'unico problema che vedo in questo frangente è che, non facendo passare il lavoro sotto la visione di un editor, ogni imperfezione (e ce ne saranno sicuramente, ce ne sono anche nei libri degli scrittori già affermati prima che vengano passati al vaglio dei correttori, di qualsiasi livello siano) rischia di svalutarvi e di bruciarvi su eventuali seguiti.
Insomma, a mio parere, se proprio siete decisi ad autoprodurvi, per me vale la pena investire su un lavoro di editing, almeno di base.
Risposta molto interessante (come sempre!). Anche noi stiamo pensando di agire come te, prefiggendoci una data-limite per quanto riguarda gli editori classici, per così dire.
Riguardo la pubblicità che può offrire una casa editrice: non c'è il rischio che, essendo piccola (va bene le buone intenzioni, ma certamente non verremo presi da Mondadori, per s/fortuna) e che noi siamo esordienti, non venga promosso come potrebbe essere pubblicizzato, probabilmente con più passione e meno professionalità, da noi stessi?
In altre parole: il gioco vale la candela?