Devo dire che anche io, come scrittore, ho letto con un certo raccapriccio il blog di Gamberetta, trovandolo a volte un po' ingeneroso e acido.
Quando poi è toccato a me ricevere una recensione poco positiva su un forum, devo confessare che mi ha dato fastidio, anche perchè le critiche si appuntavano su una certa particolarità che altri lettori avevano apprezzato.
Però, alla fine, ho accettato che qualcuno la pensasse in quel modo ed oggi, quando scrivo qualcosa di simile, mi viene in mente quella recensione e ne tengo conto.
A mio avviso chi legge quelle recensioni sa distinguere quel che vi è di valido da quanto vi è di gratutito. Se Gamberetta dice che la protagonista di un romanzo della Troisi frigna spesso e ci elenca le 137 pagine in cui, per ottenere quello che vuole, l'eroina si mette a piangere, questo è un dato di fatto, non una malignità.
Da parte sua lo scrittore deve essere abbastanza maturo da saper prendere quanto c'è di buono nelle critiche e lasciar perdere il resto, senza farne una questione personale.
Sono convinto che un buon romanzo non sarà distrutto da una critica ingiusta.
[Modificato da cnebbia 25/09/2011 22:49]