Ancora una volta:
- All’inizio qualche pagina di riassunto e la scheda di qualche personaggio. La domanda che mi pongo è se abbia una qualche utilità, un po’ perché ritengo che chi legga il fumetto abbia già letto il libro, e un po’ perché se qualcuno non lo avesse fatto di certo non potrebbe colmare la lacuna con queste pagine;
- A fine fumetto, come nel primo numero, l’autrice assume un tono adolescenziale e confidenziale, elogiando il proprio lavoro. In questo numero però c’è una novità, la modestia.
Cito da pag. 36: “… mi stupisco sempre di quanto Fen sia rimasto nel cuore di tanti lettori. Molti mi dicono di essere rimasti toccati dalla sua fine, di esserci rimasti male. Quando succede qualcosa del genere, mi domando sempre se non abbia sottovalutato le mie creature.”;
- Ora, se a questo aggiungete i titoli vari, la mappa, l’onnipresente biografia degli autori e via dicendo, su 40 pagine totali di fumetto puro ne restano 24.
Parlando del fumetto:
- Non capisco perché ci sia tanta differenza negli sfondi. Nel racconto in corso (pagine bianche) sono sempre uguali e brutti, nel flashback (pagine nere) invece sono molto ben fatti e curati;
- Le battaglie sono assurde, i soldati assumono pose tali da sembrare bande di ballerini da strada che si sfidano in un musical;
- La trama fa piangere (e non in senso positivo);
- Mi è piaciuta molto Erinni e l’alone che la circonda. Peccato che anche stavolta in ogni vignetta i cambiamenti nel disegno del personaggio risultino evidenti;
- Credo che poche cose siano innaturali come le posizioni di Nihal e dell’esercito che camminano nell’ultima illustrazione.