Seguendo la strada per il cimitero, James giunse in vista del carro indicatogli dallo sceriffo. A cassetta c'erano due guardie; dietro di loro un grosso telone copriva il macabro carico.
Fortunatamente il cimitero era alla periferia cittadina, cosa che garantiva al cacciatore di taglie sufficiente spazio per muoversi indisturbato. Cercando di dare il meno possibile nell'occhio, superò il carro e si accquattò dietro il muro di una casa vicina alla strada. Sguainò il pugnale, nel caso le cose non fossero andate come previsto, poi attese il momento opportuno e si gettò sul carro.
Le guardie si accorsero del rumore e si voltarono per dare un'occhiata. Non videro nulla di strano, ma, dopo una breve discussione, decisero di fermarsi e di controllare. La guardia più anziana scese a terra per controllare che tutto fosse a posto. Osservando i cadaveri, notò che erano fermi come li avevano lasciati. Tornò dal suo compagno e, convinti di essersi sognati tutto, ripartirono alla volta del cimitero.
James riprese a respirare e si rilassò, allentando la stretta sul pugnale.
Per fortuna non ho dovuto ricorrere a te, amico mio pensò, rivolto all'arma. Iniziò quindi a cercare il cadavere secondo la descrizione fornitagli dai compagni di viaggio. Spero solo di trovarti in fretta, mio caro Alinor. Questo tipo di ricerca non mi va molto a genio!
Per fortuna dopo pochi minuti, il viso di Alinor emerse da sotto un altro corpo.
Bene, ora dobbiamo andarcene. Trascinò quindi Alinor fin sul bordo del carro e si mise nuovamente in attesa.
Improvvisamente, un sobbalzo fece cadere a terra Alinor.
O no! Le guardie, questa volta convinte di aver udito il rumore, fermarono i cavalli e scesero con le spade sguainate.
Nel frattempo James prese un fazzoletto da una tasca e si coprì il viso, per evitare di farsi riconoscere, dopdiché mise mano al pugnale.
La guardia più giovane sbuffò e disse: Guarda! Questi poveracci non sono nemmeno stati legati a dovere.
James si alzò in piedi e replicò: Veramente quello è caduto a me. Se permettete, me lo riporterei via.
Stupite e spaventate dalla voce di un individuo che sarebbe dovuto essere immobile sul carro, le guardie furono lente a reagire. James si avventò sulla più anziana, che stava già sollevando la spada d'istinto, e la colpì alla tempia con il manico del pugnale. Il suono della spada della seconda guardia che tagliava l'aria lo avvisò di scansarsi di lato. Evitato il fendente, James roteò su sè stesso e mirò di nuovo alla tempia dell'avversario, ma questo si abbassò veloce quanto i suoi riflessi da elfo gli permisero. Purtroppo per lui, però, l'esperienza di James si fece sentire. Il cacciatore, infatti, si passò rapidamente il pugnale nell'altra mano e stordì la guardia, facendogli perdere i sensi.
Certo che i due elfi non si sarebbero più mossi per un po' di tempo, James sollevò Alinor e si allontanò dalla strada, dirigendosi al luogo d'appuntamento con i suoi compagni.