00 31/10/2007 15:33
La notte della vigilia dell'Inverno altresì nota come Halloween
The Gorsedd Prayer, written by lolo Morganwg:
Grant, God/dess, thy protection,
And in protection, strength,
And in strength, understanding,
And in understanding, knowledge,
And in knowledge the knowledge of justice,
And in the knowledge of justice, the love of it,
And in that love, the love of all existences,
And in the love of all existences, the love of God/dess and all goodness.

Samhain (pronuncia sàuin, ma anche sàun o sevèn. Samhuinn in Scozzese.)
Samhain sarebbe l’Inverno per gli Irlandesi, e significa questo ancora oggi nella lingua gaelica.
“Benché nel Calendario di Coligny, l'unica fonte archeologica che fa riferimento al computo del tempo presso i celti, l'unica festa chiaramente indicata sia Trinuxtion Samoni (Samonios), tradizionalmente si ritiene che dividessero l'anno in quattro parti: Samhain (inverno), Imbolc (primavera), Beltane (estate) e Lughnasadh (autunno). I Celti erano influenzati principalmente dai cicli lunari e delle stelle che segnavano lo scorrere dell'anno agricolo che iniziava con Samhain (in novembre), alla fine dei raccolti, quando il terreno veniva preparato per l'inverno.” (Da wikipedia)
Tutt’oggi Calan Gaeaf è Samhain in Galles mentre Bealtaine, Lùnasa e Samhain indicano rispettivamente Maggio, Agosto e Novembre nella lingua Irlandese.
Nei primi tempi cristiani, gli abitanti dei villaggi nella vigilia della notte che oggi gli Irlandesi chiamano Oiche Shamhna e tutti gl’altri d’Halloween, gettavano le ossa degli animali macellati nel fuoco acceso dai sacerdoti. Una volta che questi falò erano accesi, ogni famiglia spegneva il proprio fuoco e lo accendeva da quelli della festa.
La notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre ( Oggi in buona parte del mondo l’1 novembre si festeggia Ognissanti mentre il 2 il giorno dei morti) oggi nota come Samhain, nell’antichità era il primo momento di tre giorni dedicati agli Spiriti dei morti, la Fleadh nan Mairbh “Festa dei Morti” nella quale i morti in battaglie vittoriose erano ricordati con onore e iniziava l’Inverno. La notte senza giorno, la notte in cui l’Annwn e il mondo dei Sidhe ( rispettivamente il mondo dei morti e degli esseri fatati) diventavano tutt’uno con il nostro ed era difficile sopravvivere indenni se trovati fuori dalla protezione delle città o dei percorsi tracciati dai druidi. “E’ in questa notte che Cailleach, la Megera viene a strappare le foglie dagli alberi per accelerare il decadimento della carne dell’anno, così che possa far nascere un nuova vita. Potremmo chiederLe di prendere gli aspetti non voluti dell’anno che sta andando via così che anche questo sia trasformato. Perché anche nella notte più oscura, Samhain appunto, mentre le nostre menti si domandano cosa sia la mortalità, si può sentire il suono del pianto di un neonato nel seno della Madre, perché presto sarà Alban Arthan, il Solstizio d’Inverno, e la Ruota girerà ancora.” Da www.paganmusic.co.uk/druidry.html
“Nel neopaganesimo Samhain è uno degli otto sabbat, celebrato il 31 ottobre nell'emisfero nord ed il primo maggio nell'emisfero sud.
Assieme a Beltane è uno dei sabbat più popolari, rappresenta l'ultima delle tre celebrazioni del raccolto (dopo Lammas e Mabon), presso alcune tradizioni simboleggia la morte del Dio.” Da wikipedia.
Secondo la tradizione irlandese l’anno era diviso in tre parti: quello presieduto da Cailleach appunto, la Dea dell’Inverno o vecchia megera mentre Morrigan e Birghit si dividevano rispettivamente estate e primavera. Secondo alcuni le tre dee erano una: Béal. Quindi rispettivamente la Saggia, Cailleach, la Giovane Morrigan e la Madre Birghit. Ma sono punti di vista, lasciamo queste dissertazioni ad altri momenti e vi lasciamo sognare. Questa notte infatti nel fuoco si perde quello che è stato l’anno passato e si pensa che in una notte così oscura la Morte possa dominare sul mondo degli uomini per il freddo che dovrebbe fare portando quindi malattie a chi fosse esposto ai suoi rigori o anche fare magari l’incontro d’uno spirito maledetto come il Jack o’ Lantern che possa spaventare. In calabria, ho letto su Calabria Ora oggi, si usava lasciare da tempi immemorabili ( altro che Padani) un mazzo di carte, del vino e una vera e propria cena per i morti, in alcune città si andava in cerca di doni per i “poveri morti” e si riceveva in cambio dolci ma soprattutto fichi e frutta invernale.
Io so soltanto che la Natura è stata dimenticata e non festeggiare i suoi riti è come se dimentichiamo un po’ noi stessi, a prescindere da come s’interpretano queste cose. E’ la natura che conta non certo un’auto o un cellulare nuovo. Quindi vi esorto ad accendere un fuoco stanotte e lasciarvi alle spalle il vostro anno e ogni vostro malanno, magari gettandovi dentro qualcosa legata a qualcosa che volete cambiare recitando questa preghiera.

La Preghiera di Gorsedd, scritta da Iolo Morganwg, usata in tutti i riti del neodruidismo.
Dacci Dea o Dio la tua protezione,
e nella tua protezione la forza,
e nella forza la comprensione
e nella comprensione la conoscenza
e nella conoscenza la conoscenza della giustizia
e nella conoscenza delle giustizia, l’amore per essa
e in quell’amore l’amore per ogni esistente
E nell’amore di ogni esistente, l’amore per la Dea o il Dio e tutta la Bontà.
[Modificato da $Darius$ 31/10/2007 15:42]
Daréios Merlino.
Arcidruido di Avalon.
Archipresbyter insula Avallonis.