vero, non è l'unico a scrivere entro tali schemi, ma questo è irrillevante. qui stiamo parlando di Terry Brooks, non di altri autori, non di altre opere. non vedo come la diffusione di qualcosa dovrebbe andare ad incidere sul valore della stessa. forse che mia sorella è un pò meno disoccupata perchè c'è la crisi? o fernandino è meno becco perchè il 90% dei suoi amici è cornuto anch'esso? non credo.
fra l'altro, non tutto quello che ho scritto è una critica, e non mi sembra di stare calunniando arbitrariamente.
parlando di come scrive, trovo la semplicità un pregio. meglio, la considero uno dei requisiti necessari per scrivere narrativa. ricorrere all'aulico o al desueto, articolare periodi complessi e puntare alla ricercatezza estetica della prosa in sè è deleterio, cerchi di far vedere quanto sei "fico" e ottieni solo di renderni difficile entrare nella storia, mi fai concentrare sulla scrittura anzichè sul racconto. questo Brooks non lo fà. il suo stile è asettico e discreto (per lo più almeno...), scorre sotto gli occhi senza farsi notare, e non vedo come potrei fare un complimento maggiore ad uno scrittore qualsiasi (fermorestando che questo dovrebbe essere il minimo sindacale parlando di narrativa, di qualsiasi genere.) ha i suoi difetti, in alcune descrizioni, nel ripetere ossessivamente gli stessi pensieri e gli stessi stati d'animo dei protagonisti, nell'inserire richiami come se fossi un povero imbecille e non ricordassi ciò che ho letto 20 pagine prima. trovo che Brooks scriva in maniera accademica, nel senso che non compie sbagli grossolani, ed il risultato è anche moderatamente piacevole. credo che il suo modo di scrivere sia un buon punto di inizio per sviluppare uno stile proprio, ma che manchi comunque quel "qualcosa" per eccellere.
lo strutturare trame lineari non è un male in sè, probabilmente è l'unica via accettabile se la storia è narrata da un solo protagonista principale. che shannara e landover rientrino in questa tipologia è un fatto. la linearità diventa un problema quando si associa alla scontatezza ed alla prevedibilità. il fatto che i suoi personaggi non seguano i chiari/scuro della propria indole, ma facciano sempre e comunque quello che ci si aspetta (che, in molti casi, è anche la "cosa giusta") non aiuta.
la netta contrapposizione fra bene e male anch'essa non è un difetto, personalmente la trovo limitante e poco attinente al reale, ma tanto dipende da come è strutturata la storia e dall'evoluzione che segue, qui, la semplicità è un difetto. se scrivi una storia complessa con parole semplici probabilmente hai scritto un buon libro (o sei sulla buona strada) se con parole semplici scrivi una storia semplice puoi andare a raccontarla all'asilo. prendi la ricetta del SDA: si prende un nanabotolo del c...o, gli si affida qualcosa di rilevante ai fini della storia, e lo si manda incontro a morte certa nella speranza che sopravviva in barba alle percentuali e salvi il mondo. se al posto di Frodo metti Garion hai scritto i belgariad. con Tanis dragonlance e via discorrendo. cosa fà grandi alcune storie rispetto ad altre? credo che parte dipenda dai personaggi, ma tanta influenza c'è nel cosa accade durante l'evolversi della vicenda, quali sottotrame si incastrano, quali deviazioni, quali intrecci. anche questo è facilmente dimostrabile, Brooks procede dal punto A al punto B in linea retta: ci diamo la spada a qualcuno e costui va ad infilarla nel deretano del cattivo. non c'è complessità narrativa, non c'è profondità nella vicenda. certo, accadono "cose" durante il tragitto, ma questo non basta a rendere una storia grande.
anche l'inserimento dei grandi classici del fantasy non vedo come possa essere considerata una critica, ci sono punto. non vedo come si possa dire il contrario. magari fargli fare qualcosa di diverso dall' orpello decorativo non sarebbe un male, qualcosa di "artistico" sarebbe anche meglio, ma piuttosto delle fantasie intime della Strazzulla, molto meglio che non facciano nulla. al riguardo, se non ci fossero nani ed elfi in shannara cambierebbe qualcosa?
il vero tasto dolente è proprio il fatto che scrive per vendere. intendiamoci, NON ME NE FREGA NULLA DEL PERCHE' QUALCUNO SCRIVE. non vedo come un libro scritto a scopo demagogico debba essere necessariamente meglio di uno scritto per divertimento o per fare soldi! la spada della verità non ha più valore di shannara perchè ha lo scopo di trasporre in narrativa una filosofia di pensiero. molto più semplicemente, è più avvincente, più coinvolgente e più interessante! NON MI FREGA NULLA DI CHI ha scritto un libro. l'opera conta, non l'origine. se domani la Troisi se ne uscisse con un libro decente (si, lo sò, siamo nel campo dell'assurdo...) non mi farei il minimo problema ad ammetterlo. il fatto è che se scrivi con l'intento di vendere, lo fai in quell'ottica. fai personaggi semplici, perchè non a tutti piacciono i voli pindarici, con tratti caratteristi ben distinti ed incasellati, perchè non tutti hanno la maturità necessaria a seguire gli intrichi di una personalità complessa, fai storie lineari e dirette, perchè sennò qualcuno si perde, inserisci tutto quello che ci si aspetta di trovare, anche se non serve a niente, per non deludere nessuno. sostanzialmente, produci quantità industriali di surgelati findus perchè non tutti apprezzerebbero l'alta cucina. (prima che mi scanniate; non stò dando da cerebrolesi a tutti i fans di Brooks, e non intendo neanche dire che chi apprezza questo autore non abbia capito nulla di letteratura. come al solito è solo che trovo gli eccessi più funzzionali...)
il risultato di ciò non è uno schifo per partito preso, e non ritengo le opere di Brooks delle porcherie indegne. tanto del fatto che ti senta offeso credo dipenda dall'allusione alla mediocrità. intendevo dire che non brillano accecanti nel firmamento del fantasy. ritengo comnque buoni i suoi libri (i primi almeno, non ho letto tutta la sua bibliografia...) sopra la sufficenza ma non nell'eccellenza.in quella fascia media senza infamia e senza lode dove si colloca una larga fetta di ciò che ho letto.
per quanto concerne il dare addosso ad uno scrittore in particolare, bè di sicuro non sono tipo da lesinare sulle critiche, quando andremo a parlare di altri che conosco mi rimetterò in pari, promesso
scherzi a parte, trovo poca utilità nell'infilata di 300 post in cui tutti ripetono bellobellobello, trovo molto più interessanti le critiche: se si mettono in luce i difetti di qualcosa, è più facile decidere se quel qualcosa può piacere o no, quindi tu tieni salda la tua posizione, io continuerò ad attaccarla (a volte anche solo per amor di dibattito...) ed alla fine probabilmente ne uscirà un giudizio obbiettivo!!!
bene, a te il turno d'attacco.
cerco la pace tra le bombe
la vita tra le tombe
la luce tra le ombre
ma è la realtà che mi confonde