Una serata come tante

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==Aredhel==
00giovedì 31 luglio 2008 19:48
“Avanti Nitor, raccontaci.” Lo spronò l’oste quando lo vide.
“Già, raccontaci!” Gli fece eco il garzone.
“Siamo tutti impazienti!” S’intromise un boscaiolo seduto assieme dei compari.
Nitor sorrise. Sapeva cosa si aspettavano da lui e lui non intendeva deluderli.
“Suvvia ragazzi, la conoscete già la storia del drago!”
“Ma no cacciatore, vogliamo la tua ultima avventura!”
“La mia ultima avventura?” Si domandò Nitor pensoso. “Quale sarà la mia ultima avventura?”
Gli altri cominciavano già a sghignazzare, ma l’uomo pareva non accorgersene.
Oramai era un rito; Nitor entrava, gli si chiedeva di raccontare qualcosa e, al giusto prezzo, si veniva accontentati.
“L’hai già sentito il vino novello?” Chiese uno dei boscaioli per spronarlo.
A quelle parole il cacciatore decise che il prezzo era adeguato e si mise a sedere con loro.
“Ero in mezzo alla foresta, ma non dove credete voialtri; ero in un posto che sicuramente non conoscete. Per cercare quella bestiaccia mi ci sono voluti diversi giorni e mi sono addentrato molto tra gli alberi: sicuramente lì in mezzo non ci avete mai messo piede.”
Anche questa volta i commenti ilari che si propagarono non lo turbarono affatto. Quei taglialegna non erano che una massa di ignoranti; cosa ne sapevano loro di quanto lontano poteva addentrarsi lui nella foresta? Loro che non avevano mai lasciato il sentiero battuto, che sognavano solo quando dormivano e, comunque, neanche sempre?
“Sentivo d’essere vicino alla mia preda, eppure le forze mi stavano abbandonando e non sapevo per quanto sarei riuscito a proseguire.” Alla sua pausa le risate mal celate degli ascoltatori ripresero, ma lui si limitò ad afferrare il bicchiere e ad agitarlo a mezz'aria: era decisamente troppo vuoto. Poi prese una coscia di pollo e ricominciò a parlare.
“Alla fine, senza neanche rendermene conto, arrivai in una radura e me lo ritrovai davanti: l’unicorno! L’animale più straordinario che abbia mai visto!”
“Avanti, non si vedono più unicorni da anni e poi non sono altro che cavalli con un corno in testa.” Si premurò d’osservare qualcuno.
“Ah, certo, se non ne avete mai visto uno! Ma vi dico che era più bianco di qualsiasi cavallo che esista. Era candido come la luna e il suo corno sembrava di diamante!”
“Di diamante?” Lo incitavano i boscaioli.
“Certo!”
“E le ali, le aveva?”
“Eccome! Era un maschio e i maschi hanno le ali. Sono le femmine a non averle. Affermò Nitor deridendoli in cuor suo; nessun unicorno poteva avere le ali. Le ali le avevano solo i cavalli alati, ma quegli zoticoni sicuramente non lo sapevano.
“E magari ti ha anche parlato, o no?” Lo provocarono.
Per tutta risposta l'uomo alzò il suo boccale sino al naso del tagliaboschi e attese che si riempisse.
“Certo che mi ha parlato.” Concluse con tono dignitoso.

“Ridete, ridete...” Pensò Nitor poi, mentre nel montare in groppa alla sua mula ascoltava il baccano che proveniva dalla locanda. “Ma io ho la pancia piena e voi i borselli un po’ più vuoti...”
Sheyraen
00venerdì 1 agosto 2008 02:12
Sì!!!!
Me lo ricordo questo racconto!
E' uno di quelli che avevo letto e mi era piaciuto.
Anche qui, bravissimo a creare una trama inattesa del tutto.. anche se in qualche modo, ha lo stesso punto debole del racconto del Druido.
Molto dialogo (lì era un flusso di pensieri) che "appiattisce" un po' e sacrifica lo stile.
In compenso però i personaggi spiccano con un realismo notevole e difficile da sviscerare in così poche parole.
In questo ci trovo un gran punto di forza... e anche nel finale [SM=x1263924]
Mixer84
00venerdì 1 agosto 2008 11:24
Bello, dà la sensazione di uno di quei racconti istruttivi che gli anziani narrano ai bambini attorno al fuoco del camino. Mi ha ricordato un pò Bertoldo [SM=g27987]
==Aredhel==
00venerdì 1 agosto 2008 13:21
Re:
Sheyraen, 01/08/2008 2.12:

Sì!!!!

Anche qui, bravissimo a creare una trama inattesa del tutto.. [SM=x1263924]




Al limite bravissima!! [SM=x1263941]

Per la forma del dialogo devo dire che è stata una scelta (magari sbagliata), ma ponderata. Ho creduto che il dialogo fosse un pò più diretto e più idoneo a far entrare subito il lettore nella storia, cosa che, avendo a disposizione 500 parole, non è poco! Può essere che il mio sia un pensiero sbagliato, come ti dicevo non sono pratica di racconti così brevi (questo era il primo in cui mi cimentavo).
Devo darti pienamente ragione riguardo al fatto che, forse proprio a causa di questa scelta, lo stile viene sacrificato al massimo...

Sheyraen
00venerdì 1 agosto 2008 14:09
[SM=x1263935] Pardon!
BravissimA (che bestia che sono!).

Sì, esatto. L'idea di usare il dialogo per acchiappare subito il lettore è sempre un buon strataggemma. Facci caso, in ongi libro ti capiterà il capitolo che comincia proprio con un dialogo [SM=g27988]
E' una buona idea, ma per forza di cose ti obbliga a "parlare come parlerebbe il personaggio", che è ottimo per caratterizzarlo, ma ti impedisce di esprimerti veramente come scrittrice.

Però sono piccoli trucchi e se uno non ci inciampa almeno una volta, non si imparano facilmente.
Il fatto di sviscerarli aiuta tantissimo e sono convinta che adesso sei anche più accattivata da questa splendida arte che è lo scrivere.
Molto più complicata di quanto si creda in principio eh? [SM=g27988]
Kristel78
00venerdì 1 agosto 2008 16:03
Anche questo racconto è molto simpatico come quello di Mixer. Si, è vero che il dialogo dà poco modo allo scrittore di esprimere il proprio stile ma certo che riuscire a presentare un personaggio e far capire il suo carattere in così poche righe non è semplice e sicuramente il modo migliore è farlo parlare [SM=g27988]

Bravissima anche a te [SM=x1263945]
Fifinia
00venerdì 1 agosto 2008 17:49
Bello! Ironico, ho sghgnazzato quando l'ho letto
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