Nuovo Prologo modificato

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Franciska_
00giovedì 29 settembre 2011 18:24
Credo di aver chiuso tutte le falle nella trama :)

Le fiamme si alzavano verso il cielo coperto dalle nubi, la cenere riempiva l’aria.
Le Sacerdotesse stazionavano accanto al rogo, la bocca e il naso coperti da una sciarpa; davanti a loro, il popolo attendeva.
Erano trascorsi tre mesi da quando, per arginare il contagio, gli ammalati venivano condotti al tempio della Dea. Ma era stato inutile, la malattia continuava a diffondersi tra i gailineti. E ora, per ordine del Re, i malati si trovavano nella Piazza del Potere.
Finn si chinò e vomitò; aveva la fronte imperlata dal sudore, per il calore e per la paura. Sul suo petto, due giorni fa, erano comparse delle chiazze rosse. Un’ora, e l’intruglio delle Sacerdotesse l’avrebbe condotto tra le braccia della Dea Madre.
Si guardò intorno. Volontari della Guardia Reale, anch’essi con la bocca e il naso coperti, formavano una catena intorno alla Piazza del Potere per non farli scappare. Accanto a lui c’erano donne e uomini e bambini Umani, di ogni ceto sociale, alcuni con il volto e le mani ricoperti dalle macchie. Molti avevano le guance rigate dalle lacrime e sul viso un’espressione sperduta: dovevano morire entro il calar del tramonto, era inevitabile.
Un urlo squarciò il silenzio.
A cinque piedi dal lastricato, un’Elfa si stava dimenando nell’aria. Il vestito di seta, del colore della notte, le fasciava il corpo magro, e i lunghi capelli biondi danzavano liberi. La donna scuoteva il capo e strillava parole a Finn sconosciute; il suo viso era butterato dalle macchie, ma lui la trovò ugualmente bellissima.
«Marchesa, abbiate contegno. State disonorando il vostro Casato» disse una Sacerdotessa.
L’Elfa strillò ancor di più. Sgranò gli occhi quando mani invisibili le portarono un boccale alle labbra.
Una bambina, vicino a Finn, scoppiò a piangere.
Lui chiuse gli occhi.
Cadde a terra, scosso dai brividi. Un varco si aprì intorno a lui. Si sentì sollevare, socchiuse gli occhi e vide che era sospeso nell’aria. Era venuto il suo turno.
Occhi verdi lo fissarono.
«Dove sono comparse le macchie, ragazzo?» chiese la Sacerdotessa.
Finn mosse le labbra, ma non emise alcuna parola. Si sentiva la mascella pesante e la bocca impastata. Chiuse nuovamente gli occhi e dischiuse le labbra. Il cuore gli batteva tranquillo, la paura l’aveva abbandonato.
«Sorelle!». Una voce, forte e chiara, si diffuse nella piazza. Da dove proveniva? «Fermatevi! Sono Ita el Buorn, la vostra Somma Sacerdotessa. È stata scoperta la cura per la malattia!».
Sussurri si levarono dal popolo. Finn spalancò gli occhi, incredulo.
«La Dea Madre, stanotte, mi è venuta in sogno: ella mia ha detto qual è la cura! Entro il tramonto, vi prometto Figli miei, le Sacerdotesse della Conoscenza prepareranno l’infuso! E voi tutti guarirete!».
Finn fu posato a terra. Un uomo lo aiutò ad alzarsi.
«Siamo salvi!» esclamò una donna. Dal popolo si alzarono grida di gioia.
Finn vide le Sacerdotesse lanciarsi una lunga occhiata.
Uno spiraglio di luce fece capolino tra le nubi.
Franciska_
00venerdì 30 settembre 2011 15:34
Ho fatto altre due modifiche ^^

Volontari della Guardia Reale, anch’essi


Mercenari, anch'essi...

l’avrebbe condotto tra le braccia della Dea Madre


nel caldo abbraccio della Luce.
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