Dunque, dopo quasi... due anni
ho riaperto il file contenente la mezza paginina che avevo scritto...
Ho provato ad aggiungere qualcosa stasera, ma il risultato è stato pessimo.
Intanto posto la prima parte...
La gocciolina d’acqua si staccò dalla grondaia per precipitare in una pozzanghera sul terreno fangoso.
Un’altra la seguì poco dopo.
Erano ormai tre giorni che pioveva senza interruzioni, nella Terra di Noma.
Il ragazzo era seduto sotto il portico, immerso nei suoi pensieri. Nella casa di fronte poteva vedere un gruppo di persone impegnate in quella che poteva essere un’allegra cena fra amici.
Ritornò a guardare la pioggia e venne di nuovo ipnotizzato dal suo cadere incessante e ripetitivo, quasi noioso, ma estremamente affascinante per lui.
Non ricordava da quanto tempo fosse seduto lì, ma non gli interessava, sapeva solo che in quel momento non aveva preoccupazioni che gli gravavano sul cuore e tanto gli bastava.
Per le stradine del villaggio non si aggirava nessuno, a causa della pioggia tutti preferivano rimanere nelle proprie case, se potevano. Niente si muoveva, a parte le fronde degli alberi che di tanto in tanto venivano scosse da una folata di vento.
Con la coda dell’occhio scorse un impercettibile movimento alla sua sinistra.
Un sorriso gl’increspò le labbra e scosse la testa. Sapeva benissimo chi era e ancora una volta dovette complimentarsi con se stesso per essere riuscito ad avvertire l’arrivo di colei che poteva essere considerata come la persona più silenziosa e inavvertibile nel raggio di chilometri e chilometri.
Senza distogliere lo sguardo dalla pioggia che scendeva, aprì la bocca per salutare sua sorella.
- Bentornata.
- Non vincerò mai contro di te, vero?
La ragazza si mise a sedere sulla balaustra in legno e con uno sbuffo spostò una ciocca di capelli castani che le era ricaduta sugli occhi.
Guardò suo fratello. Erano trascorse parecchie settimane dall’ultima volta che si erano visti e durante quella lontananza le era mancato tremendamente.