La moda degli "Ammazza-libro"

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GaretJax81
00lunedì 29 agosto 2011 18:51
ciao ragazzi,

navigando in rete noto ormai che sui blog sta spopolando la tendenza degli "Ammazza-libri". L'entusiasmo, o forse la popolarità, di personaggi quali Gamberetta&Co., ha creato un vero fenomeno d'emulazione.
Chiunque recensisce fantasy "privatamente" sulle proprie pagine, non fa altro che distruggere i libri.
I punti di debolezza vengono evidenziati, ironizzando sull'incongruenze, sui dialoghi, sulle vicende narrate... noto che Licia Troisi è il bersaglio preferito dall'orde di neo-critici, ma la cosa che rattrista è che anche tanti esordienti vengono, spesso crudelmente, demoliti.

Credo che la critica sia sempre giusta quando costruttiva... in tali recensioni non leggo nulla d'edificante. Quale è il vostro punto di vista al riguardo?
Guntram
00lunedì 29 agosto 2011 19:46
Sinceramente...

a me piacciono... sono delle gran bastardate ma sono divertenti e spesso il cinismo che le contraddistingue raggiunge livelli incredibili, dimostrando un analisi accurata che rasenta l'accademismo...

... naturalmente il gioco al massacro non è edificante ma quasi sempre viene offerta la possibilità di controbbattere agli autori, che spesso imbestialiti per le feroci critiche non fanno altro che peggiorare la loro posizione con interventi al limite del patetico...

dovendomi ammantare di buonismo direi che sono da condannare... ma in realtà credo che siano la risposta della rete al proliferare di autori che effettivamente veramente poco hanno da offrire alla letteratura fantasy...
==Aredhel==
00lunedì 29 agosto 2011 21:33
Ho notato anche io questa tendenza.

A tratti la trovo odiosa, perché portata all'estremo. Ho la netta sensazione che anche un capolavoro verrebbe demolito da recensori simili, che partono dal presupposto di trovare l'errore.

Eppure è divertente. Divertente e per certi aspetti anche educativa per gli aspiranti autori... basta saperla prendere per quello che è e non dargli troppa importanza.
Gimli l'Incredulo
00martedì 30 agosto 2011 07:36
La vedo così: se una persona spende venti Euro per un libro ha tutti i diritti di commentare ed eventualmente criticare. Due anni fa ero in cerca di un fantasy in una libreria di Genova e il commesso mi ha "sbolognato" gli Eroi del Crepuscolo...mai letto fantasy peggiore di quello.Perciò, dall'alto di quei 20 Euro guadagnati onestamente e "persi" in malo modo posso dire senza troppe remore che odio il libro della Strazzulla e che lo considero una porcheria.

Sugli esordienti,poi,penso che il vero bersaglio dovrebbero essere le case editrici.I nuovi scrittori vengono lanciati nel mercato senza avere dietro una preparazione e un editing decente. Errori e incongruenze,in un mondo ideale,dovrebbero essere evidenziati dagli editor.Passi un refuso grammaticale,capita spesso (in Dance With Dragons nella mia copia ce ne sono un paio che hanno minato le mie basi di lingua inglese) ma,tanto per citare l'esempio del libro della Strazzulla,ci sono incongruenza sulla trama davvero allucinanti.Qui mi domando se l'Enaudi ha almeno contemplato l'idea di mettere su un editing degno di questo nome.Inoltre,la cosa peggiore, secondo me,è che in Italia abbiamo subito più che altrove l'effetto del post Paolini.Improvvisamente tutti gli under 20 che hanno scritto un fantasy nel Belpaese vengono considerati fenomeni della letteratura mondiale e pubblicati.Per me è cattiveria pura pubblicare simili persone: vuol dire prendere un ragazzino e darlo in pasto al mondo freddo e crudele della critica letteraria.Insomma,qualcosa che personalmente ritengo decisamente peggiore di qualsiasi frustrazione dovuta all'attesa del manoscritto.
Elric-Thor
00domenica 4 settembre 2011 13:31
Ciao di nuovo a tutti! Per quanto mi riguarda devo dire che le case editrici non seguono molto gli esordienti (parlo per esperienza) ma c'è una mal dicenza generale per una casa editrice in particolare (Il gruppo Albatros) sul modo che ha di lavorare. Io ho pubblicato con questa casa editrice e ci sono lati negativi e positivi ma sparlare di una casa editrice in particolare danneggia più gli autori che si sono affidati ad essa che non l'editore stesso.
Ci sono altre case che chiedono contributo, vedi GED e Giovane Holden ad esempio ma nessuno dice nulla...
Ora noi autori italiani di fantasy veniamo spesso attaccati dalla critica e con ragione. Ho sentito tanti autori, più o meno famosi, che a mala pena hanno letto Tolkien e se gli parli di Mitologia Norrena ti chiedono (Mitologia che?). E poi l'accanimento contro Licia Troisi...premesso che a me non piacciono i suoi libri, scrive comunque piuttosto bene e contro di lei si sentono un sacco di cose solo perché pubblica con mondadori e ha una grande visibilità. Diciamocelo, chi non vorrebbe pubblicare con mondadori? Quindi vedo solo tanta invidia e basta. Devo sottolineare però che un autore, seppur esordiente, se crede davvero in quello che ha fatto si fa un bel mazzo per provare a proporsi e a lanciarsi e non si arrende mai. Ho fatto almeno 3 fiere in cui ho visto tanti di questi autori rimanere passivi e trasognati e poi lamentarsi di una serie di cose inenarrabili. Se si vuole emergere bisogna darsi da fare. Io non ho fattoun libro perfetto, ci sono sicuramente degli errori, dovuti alle mie mancanze e a quelle della casa editrice, ma di soddisfazioni ne sto avendo grazie alla mia propositività. Un autore prima di lamentarsi dovrebbe darsi da fare e non limitarsi a scrivere. Io, per ora, non mi lamento di nulla.
Un salutone a tutti!
P.S. Ben vengano le critiche, vuol dire che migliorerò se ascolto e se sono umile!
cagliostro72
00domenica 4 settembre 2011 20:41
Le critiche, per un esordiente ma non solo, ben vengano quando sono costruttive, convinte e per niente gratuite! Va anche bene la satira ( anche io mi riferisco soprattutto alle critiche in cui mi sono imbattuta su Licia Troisi), ma quando non è interessata! A volte mi pare di avvertire una nota di "invidiuccia", in alcune, mi sbaglierò? Non stravedo per la Troisi, ma nemmeno mi pare così pessima. Va bene essere contro il buonismo, ma non credo che nella vita sia poi così necessario essere cattivi gratuitamente! Poi ognuno,giustamente, la pensi come vuole...
==Aredhel==
00domenica 4 settembre 2011 21:18
Re:
Elric-Thor, 04/09/2011 13.31:

Ciao di nuovo a tutti! Per quanto mi riguarda devo dire che le case editrici non seguono molto gli esordienti (parlo per esperienza) ma c'è una mal dicenza generale per una casa editrice in particolare (Il gruppo Albatros) sul modo che ha di lavorare. Io ho pubblicato con questa casa editrice e ci sono lati negativi e positivi ma sparlare di una casa editrice in particolare danneggia più gli autori che si sono affidati ad essa che non l'editore stesso.



El concordo in linea generale con te e trovo che questo argomento meriti di essere approfondito.
Pur essendo io stessa contraria all'editoria a pagamento, (perché a mio parere sovverte la logica del mercato spostando il rischio d'impresa dall'editore all'autore potendosi così permettere di pubblicare di tutto) non trovo giusto demolire uno scrittore solo perché ha pubblicato con Seneca, Albatros, Giovane Holden e compagnia. Il suo libro, comunque, può essere un buon libro. Stessa cosa la si può dire per le autopubblicazioni (lulu e simili)... invece si trovano giornali, siti, librerie etc in cui chi ha pubblicato in questo modo trova chiusa ogni porta, senza possibilità di controbattere. Sarebbe bello, invece che un classico "non recensiamo libri pubblicati con case editrici a pagamento" un bel, "leggiamo questo libro, poi vediamo se è il caso di pubblicizzarlo o meno".
La cosa un pò riguarda anche me. La casa editrice con cui ho pubblicato io non è a pagamento, ciononostante ha avuto alcuni screzi con dei blogger e da lì ha cominciato a essere boicottata.


Ora mi fermo, visto che come al solito sto andando un pò fuori dal seminato, ma forse questo tema merita davvero qualche riflessione in più.
Ghidara
00lunedì 5 settembre 2011 09:22
Qualcuno di voi ha visto il film "per favore non mangiate le margherite"? Il protagonista, David Niven, era un critico teatrale che grazie a commenti sempre più acidi aumentava la propria popolarità. La storia del recensore cattivo quindi non è una novità di internet, solo che qui il fenomeno ha raggiunto livelli assurdi: chiunque, senza particolari referenze, abbia voglia di massacrare autori trova terreno fertile e un buon seguito di fans.
L'opinione diventa recensione, il gusto personale metro di giudizio e questo secondo me non è costruttivo.
Un autore, soprattutto un esordiente da cento copie, sottoposto a questo tiro incrociato più che pensare a migliorare si abbatte e basta, mentre a Licia Troisi, o ad altri con tirature stratosferiche, il giudizio di questi critici on line non credo interessi più di tanto: i loro libri continuaranno a essere comprati e letti.
cnebbia
00domenica 25 settembre 2011 22:48
La qualità alla fine vince
Devo dire che anche io, come scrittore, ho letto con un certo raccapriccio il blog di Gamberetta, trovandolo a volte un po' ingeneroso e acido.
Quando poi è toccato a me ricevere una recensione poco positiva su un forum, devo confessare che mi ha dato fastidio, anche perchè le critiche si appuntavano su una certa particolarità che altri lettori avevano apprezzato.
Però, alla fine, ho accettato che qualcuno la pensasse in quel modo ed oggi, quando scrivo qualcosa di simile, mi viene in mente quella recensione e ne tengo conto.
A mio avviso chi legge quelle recensioni sa distinguere quel che vi è di valido da quanto vi è di gratutito. Se Gamberetta dice che la protagonista di un romanzo della Troisi frigna spesso e ci elenca le 137 pagine in cui, per ottenere quello che vuole, l'eroina si mette a piangere, questo è un dato di fatto, non una malignità.
Da parte sua lo scrittore deve essere abbastanza maturo da saper prendere quanto c'è di buono nelle critiche e lasciar perdere il resto, senza farne una questione personale.
Sono convinto che un buon romanzo non sarà distrutto da una critica ingiusta.
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