IL REGNO DEI DRAGHI di Julia Conrad
La trama:
"C'è stato un tempo in cui il mondo creato dalle Tre Sorelle, le dee dragonesse custodi dell'ordine e dell'armonia, era popolato da uomini e draghi, che vivevano in pace e prosperavano. Su di loro vegliavano i Draghi Astrali Phuram e Datura - il sole e la luna -, che assicuravano l'equilibro tra le forze del Bene e quelle del Male: perché nel desolato regno di Chatundra vivevano le orribili creature fedeli a Drydd, il malvagio Drago d'Ambra relegato dalle Sorelle nell'oscurità degli abissi marini. Poi, un giorno, Phuram aveva tradito le Sorelle e si era alleato con i draghi di Chatundra, scatenando una guerra che, dopo millenni di battaglie, morte e distruzione, non è ancora conclusa. Ormai l'ultima speranza è rappresentata da un'antica profezia: saranno necessari tredici uomini - tredici orfani marchiati dall'Artiglio di Drago - per sconfiggere l'esercito del Male e riportare nel mondo la pace. Ma nessuno sa chi siano i prescelti, e le due stirpi di draghi lottano per individuarli. Il compito di scovare e aiutare i Tredici viene affidato ai Raccoglitori, pronti a ogni sacrifìcio pur di far trionfare il Bene. Contro di loro, però, si erge il Principe Cadavere, crudele e astuto comandante delle creature degli abissi, che ha come unico scopo quello di trovare e uccidere gli eletti a uno a uno..."
Ho finalmente finito di leggere questo romanzo, dopo averci impiegato più tempo del previsto (non per colpa del libro, soltanto dei miei esami che si avvicinano...
)!
Il mio responso definitivo è: molto positivo!
Diciamo che all'inizio ci ho messo un pò ad entrare in sintonia con il mondo di Murchmaros/Chatundra, e, soprattutto, con lo stile anticonvenzionale di 'Julia Conrad' (pseudonimo impiegato da una nota giornalista tedesca, secondo quanto riportato sulla quarta di copertina). Questo perchè l'autrice decide, in maniera piuttosto originale, non solo di non affidarsi al punto di vista di un unico personaggio, ma soprattutto di non designare un protagonista degno di tale nome, e di privilegiare invece l'evolversi della narrazione, saltando da un punto di vista all'altro, senza apparenti predilezioni.
Ciò vale sopratutto per la prima metà del libro (in cui è possibile riscontare una focalizzazione esterna, che più esterna di così non si potrebbe...), mentre da quel momento in poi sarà la giovane e pavida Kaira, uno dei tredici 'eletti' destinati a salvare i draghi e il mondo intero dalla distruzione, a salire alla ribalta e ad ambire al titolo di vera e propria 'protagonista'.
A me personalmente questo libro è piaciuto, soprattutto a causa dell'estrema ricchezza dell'ambientazione (compaiono draghi, mezzo-draghi, salamandre, leoni-drago, uomini-lucertola e lucertoloni giganti di ogni tipo, come non ne avevo mai immaginati..), e dell'evidente indole ironica cui spesso si lascia andare la voce narrante...
Unico dubbio: potrei essermi sbagliata io, ma ho paura che l'autrice si sia 'dimenticata' un'eletta: le donne del gruppo infatti avrebbero dovuto essere sei, come gli uomini, mentre invece ne vengono citate soltanto cinque (Kaira, Tataika, Alcina, Lalaume, Umbra...)
Ah, quasi mi dimenticavo: 'Il regno dei draghi' è il primo di una trilogia che credo sia già uscita in Germania, ma è anche dotato di un finale autonomo, completamente autoconclusivo...