sono arrivato prima della Regina? rischio la decapitazione per questo???
nel caso, esigo un regolare processo con una corte di miei pari, vestiti cioè con sgargianti abiti a scacchi e campanellini nei cappelli...
ma bando alle ciance: parliamo del libro!
Devo ammettere di essere esterrefatto!
dopo ben sette giorni dall'ordine... guarda che non ho mica tutto questo tempo da perdere in ansiosa aspettativa! Davvero Are, non potremmo accordarci per la consegna AL domicilio? Nel senso che passo io a prendermeli i libri??? in fondo abito a non più di venti minuti da Forlì (un ora e mezza in macchina, ma mica nevica, ancora!) ed il disappunto (eufemistico, ma sembra prematuro scadere nel volgare dopo sole tre righe di post...) che provo nel vedermi recapitati libri sgualciti, con pagine raggrinzite dall'umidità o peggio, piegate in orride orecchie e con le copertine strappate o ammaccate basterebbe a giustificare un giretto dalle tue parti (bhè, anche solo la quantità inenarrabile di tornanti che hai fuori dalla porta basterebbe... ho mai raccontato di quanto piacciano le curve alla mia moto??? Ed io ADORO far felice la mia moto...)
ma stavo dicendo: quando mi sono ritrovato fra le mani “il drago e l'unicorno” ero moderatamente certo di stare accingendomi a leggere il proseguo de “il secondo guardiano” (al riguardo, visto che ho già iniziato a prendermela con l'editore tanto vale continuare; non sarebbe possibile segnalare da qualche parte se lo specifico titolo è autoconclusivo o parte di un progetto più ampio? Sarà un problema solo mio, ma proprio non riesco a farmi piacere l'idea di immedesimarmi in una storia di cui non avrò modo di conoscere la fine in un unica sessione... E tanto per non far mancare a nessuno la sua razione di improperi, Gimli è pregato di smetterla di ribadire sul suo blog che non sa se Nytrya avrà mai un seguito e considerare l'idea di finire ciò che ha iniziato. Essere calcolati irrilevanti al punto da non meritare una degna conclusione è offensivo verso tutta la categoria dei suoi lettori, o quantomeno offende ME!) ed invece, con mio sommo stupore, mi sono dovuto ricredere, ed accettare il fatto che questo libro, con il precedente non c'entra un piffero!
Ora sarebbe doveroso inserire il solito trafiletto; sono solo un semplice lettore, non ho conoscenze tecniche, è solo gusto personale, BLABLABLA, BLABLABLA. Diciamo che l'ho fatto; uno di questi giorni lo metterò come firma così apparirà da solo risparmiandomi la menata di riscriverlo da capo ogni volta, intanto, se proprio vi manca, andatevelo a rileggere su qualche altro post!
Per quanto mi riguarda mi ritengo un lettore anulare (perchè all'indice dovrebbe starci la Troisi ed il medio è per la Meyer...) ed esprimo il mio parere in quanto tale.
Dov'ero arrivato? Ah, sì. Al piffero.
Ho trovato onestamente sconcertante la crescita nella prosa della cara Cagliostro (forse, al momento, sarebbe più indicato signora Barelli?) la storia è decisamente più articolata e pianificata, non c'è più l'”andiamo per campi dove ci porta il cuor” del primo libro, ma ogni azione è conseguente ad un contesto chiaro e preciso. Gli eventi esterni sono ben calati nella storia e non risultano (per lo più, ma di questo parliamo dopo...) artificiosi, lo sviluppo della trama è organico e comprensibilissimo al lettore (direi quasi logico, il chè sarebbe una banalità detta da qualcun altro...) perfettamente in linea con l'indole dei personaggi coinvolti. Finalmente anche i comprimari hanno caratteristiche e personalità proprie (non guardatemi così. Quanti di voi, arrivati al punto in cui viene nominato per la prima volta Colin ha esclamato “e chi cazzo è questo?” avanti, su, alzate le mani. Non siate timidi...) e tutto questo rende MOLTO facile entrare nella storia e sentirla viva attorno a sé.
Anche a livello puramente tecnico, molti degli scambi nel punto di vista del predecessore sono spariti (non ho tenuto conto di tutti, ma di veramente fastidiosi ne ho incontrati solo due...) le descrizioni si sono fatte più stringate e più personali, delineando il mondo in modo nitido ed evocativo sia per quanto concerne i luoghi (tanto per capirci: Manara è una cartolina, viene descritta nell'arco di una buona metà di libro sempre a piccoli sprazzi, è come esserci fisicamente e scoprirla poco a poco quando serve. Nel primo libro invece ricordo in particolare l'arrivo di Alex nella capitale, Kern??? manco mi ricordo il nome. comunque, che veniva descritta da un altura al sorgere, o calare? Del sole come “ CITTA' XVII DI LIBRO FANTASY”) che in funzione dei personaggi (quelle sono ancora un pochino statiche in alcune parti, ma niente a che vedere con l'elenco puntato di VISO/CORPORATURA/VESTIARIO/ARSENALE che ad onor del vero, non era poi così marcato neanche nel secondo guardiano.)
c'è un equilibrio eccellente fra azione ed introspezione: le parti “lente” sono da preludio agli scontri così come le movimentate vicissitudini dei nostri danno lo spunto alla riflessione successiva, e finalmente TUTTI i personaggi godono di vita propria, con caratteristiche tali da renderli vividi e reali ed abbattendo quella soglia fra Alex-Rayan/resto del mondo, ma questo l'ho già detto (nota di biasimo: Xever è regredito un pochino a personaggio marginale. Ci si aspetta un suo ritorno in auge per il futuro. Possibilmente prossimo!) anche se, ancora come in precedenza, manca una vera figura di spicco a rappresentare il gentil sesso (di contro però, alcune parti riguardanti Seleil sono fra le più toccanti in assoluto)
“ho un pochino esagerato” è una della mie espressioni ricorrenti, ed è evidente quanto ciò sia vero (che tendo ad esasperare, non che lo ripeto spesso. No, in realtà è vero anche quello...) quindi (qui in fondo dove nessuno leggerà mai) tengo a precisare che non reputo un porcheria il secondo guardiano (è solo che quello non l'avevo commentato, e mi prudeva ancora la tastiera...) ma solo che il confronto fra i due è tanto naturale quanto impietoso.
Del secondo guardiano ho amato l'affetto che ne traspariva, era chiaro che era stato scritto con il cuore e questo “arrivava” e faceva soprassedere su altre imperfezioni che in un testo più spassionato sarebbero state lampanti, nel complesso era un buon libro, un sette pieno nella mia personale scala di valutazione.
Il drago e l'unicorno però, è superiore sotto TUTTI i punti di vista. È un libro coinvolgente e coerente, spinto da personaggi forti e ben caratterizzati, con una storia equilibrata e più matura nell'evoluzione. Soprattutto scritto bene (e di questo ringrazio sinceramente. Da quando ho smesso di leggere per studiare la scrittura, per la prima volta sono tornato a vedere la storia al posto delle parole che la narrano. Non so esprimere quanto profondamente ti sia grato per questo. Anche se non starò a spiegare che cosa sto dicendo.) senza eccessi e senza fronzoli (dove sono finiti i miei amatissimi “da basso”?)
sostanzialmente un otto e mezzo virtuale che scala a otto per via dei combattimenti (tanto per intenderci, sta fra Martin e Tolkien. Considera che ho impiegato un mese per leggere l'occhio del mondo, ed una sera per finire il tuo...)
Già, dei combattimenti non ho detto niente. Probabilmente perchè non c'è niente da dire. Cara da dio, se crei una saga abbastanza lunga da compensare il primo libro (non di tanto, ma un pochino la media l'abbassa...) o estrai dal cilindro un altro gioiellino come questo potresti entrare a pieno titolo fra i miei autori preferiti in assoluto (meglio, la saga rientrerebbe fra le mie preferite. Degli autori non mi è mai importato nulla...) questo però, ed è CONDIZIONE VINCOLANTE, ASSOLUTA E NECESSARIA, esclusivamente se ti impegni a fare combattimenti accettabili. Il:
sguainarono la spada, lanciandosi contro gli avversari
-------------COMBATTIMENTO--------------
pulirono le lame sui mantelli e se ne tornarono per i fatti loro.
Non è accettabile al livello in cui scrivi, quindi impegnati!
Per finire (almeno la parte “pubblica” che ci stia tutto in una sola pagina???) un po' di soddisfazione anche ad Aredhel (che mi starà ancora tenendo il muso dall'inizio del post. Lo so che non è colpa tua cara. Era solo uno sfogo...)
Che mette una cura maniacale in ciò che fa e di questo non posso che essere grato.
I tuoi libri mi piacciono. Mi piace la consistenza della carta, mi piace la precisione con cui curi i testi (c'è un refuso a pagina 239. un “meni” al posto di “mani”. Ho trovato solo quello. Siine fiera!)
mi piace il gusto con cui scegli ciò che pubblichi e l'evidente lavoro che vi dedichi (al riguardo, chi fa l'editing? È un aspetto del lavoro su un libro che mi incuriosisce ed è palese che chi lo segue lo fa con cognizione di causa. Mi piacerebbe sapere come si fa e com'è farlo per lavoro.)
e adoro copertine ed illustrazioni. Eleganti, raffinate e curate. Proprio belle!
Onestamente, spesso e volentieri mi sono sentito preso per il culo (come dite? Sono troppo permaloso? Ebbene, sappiate che con voi non ci gioco più!) trovandomi davanti prodotti fisici scadenti ed accrocchiati spacciati per libri. Questo con voi non è mai successo. Con tra le mani un tuo libro mi sento rispettato in qualità di lettore, e questo non è poco.
Quindi, grazie.
Una sola altra curiosità. Chi ha scritto il riassunto? Magnifico! Davvero, condensare in due paginette due (tre capoversi, una quindicina di frasi in tutto. Giuro che alcune parti ho dovuto rileggerle perchè m'ero perso il soggetto per strada. Pare l'abbia scritto io...) tutto il libro precedente deve aver richiesto la mano di un genio, e ti prego di non considerarlo sarcasmo. Mi ha davvero piacevolmente colpito!
Ma dai? Davvero qualcuno è arrivato fino a qui? Che costanza. Complimenti!
Da qui in poi, mi addentrerò nei torbidi meandri della trama, quindi oltre a mettere il tutto sotto
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spoiler
invito chiunque a desistere dal continuare. Tanto, a voi che vi frega di cosa ne penso io?
Bene, dunque:
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in ordine cronologico, i nostri stanno in quel di Karider a spulciarsi a vicenda. Ancora non si capisce come Alex sia diventato maestro di spada tanto da combattere quasi alla pari con Asha e Wolfing nei pochi mesi in cui per lo più è stato impegnato a viaggiare per il mondo, ma più avanti diventerà mago, magari le abilità latenti l'anno aiutato.
A pagina 28 c'è un giuramento in cui i guardiani giurano di usare gli anelli “per ciò che è giusto e contro il male” e “per salvare e proteggere, mai per distruggere”
cosa che trovo estremamente limitante. Innanzitutto i concetti di giusto e male sono troppo personali per essere chiari e possono essere intesi definitivamente solo a posteriori in base alla conseguenze. Se ad esempio, avessi usato gli anelli per difendere la mia amata patria contro il dilagante imbastardimento della pura razza ariana, sarei stato comunque nel giusto per i miei canoni, ma di certo non sarei stato meno nazista, d'altro canto, i cosi-lupi sono stati annichiliti poco dopo, con giusta causa per carità, ma se quello non è distruggere, non so proprio cosa potrebbe esserlo. Sostanzialmente il concetto è giusto, ma la forma non mi ha convinto.
A pagina 31 c'è il primo salto fastidioso di POV. Alex che fino ad ora era il personaggio punto di vista va verso le cucine e la soggettiva passa prima a Dayel e subito dopo a Rayan, rendendo molto confuse alcune battute del dialogo.
A proposito di confusione: faccio abbastanza fatica a seguire gli sbalzi dei soggetti. Probabilmente è un problema solo mio, ma normalmente, non leggo i nomi dei personaggi, di solito in poco tempo associo a quel personaggio specifico la sequenza di lettere che lo identifica e la registro come immagine anzichè come parola. Qui faccio fatica perchè buona parte dei personaggi continuano ad alternare nomi, cognomi, soprannomi, e descrizioni (Alex, Brain, Hadley, giovane rodain) insomma, mi mandano fra i pazzi!
Altra cosa fastidiosa è il corsivo: è stato usato sia per i dialoghi mentali fra i guardiani che per esprimere pensieri privati non formulati (anche per alcune espressioni enfatizzate, ma quello è palese.) e quando le due cose coesistono (solo in un paio di punti, te ne do atto...) non è immediato capire dove finisce uno ed inizia l'altro.
A pagina 48 dici “Rayan ancora non lo sapeva ma avrebbe ricordato quell'atmosfera per il resto della sua vita” ma come puoi dirlo? Stai narrando in tempo reale, quindi anticipare così non dovrebbe essere possibile.
Successivamente fuggono alla chetichella. Onestamente mi sarei aspettato che Naraia si unisse a loro, magari di nascosto. So che sarebbe banale, ma al momento era un ottima scelta come protagonista femminile, fra l'altro ha capacità tali per cui non sia di peso ed un legame personale con uno dei protagonisti che sarebbe stato interessante approfondire. Mi aspetto risvolti futuri in tal senso.
L'incontro con i lupi-cosi non mi è piaciuto. È evidente che è una forzatura inserita appositamente per far usare gli anelli ai due, risulta totalmente estemporanea ed ingiustificabile. Non ha senso che siano così vicini ad un campo militare senza che nessuno ne abbia mai parlato prima, ed il fatto che non vengano mai più lontanamente citati conferma solo il senso di “sotterfugio dello scrittore” iniziale.
Restano feriti, incontrano il medico e vengono curati. il combattimento nella locanda non serve sostanzialmente a nulla, ma è una bella scena e caratterizza un aspetto di Alex che non si era ancora palesato. Il bambino di cui non ricordo il nome è peculiare, ma suppongo avrà un ruolo in futuro proprio per la sua peculiarità. Se mi sbaglio tanto meglio, un personaggio sprecato, se non mi sbaglio è un peccato rovinarmi i colpi di scena.
La vecchia ciabatta è geniale, ma ucciderla non vedo che vantaggi porti, Derek Coll dovrebbe essere un capo militare, ridurre al minimo i casini il suo scopo, quindi non mi spiego il perchè del gesto.
Molto bella invece la morte di Dayel. Improvvisa, inaspettata e crudele. Niente gesti eroici, niente cavalcata solitaria contro lo stormo di nemici, niente “fuggite sciocchi” ti odio per averlo ucciso, ma farlo è stata un ottima scelta.
Anche a pagina 127, durante lo scontro anticipi che Rayan avrebbe ricordato in futuro, quindi per forza di cose mi dici che sarebbe sopravvissuto allo scontro. (io avrei ucciso lui, e lasciato Naraia a scodellare il prossimo guardiano...)
Rayan viene rapito ed imprigionato, anche se ininfluente ai fini della storia il finto anello dà colore alla cosa. A tuttora però non ho capito dove volessi andare a parare con ciò. (a pg. 142 Rayan anticipa ancora riguardo al suo futuro. Sicura sia la vecchia ad avere la sfera di cristallo?)
molto ben fatta tutta la parte dell'inseguimento di Alex invece. Ottima idea far scontrare Asha e Wolfing, ottima idea consegnare l'anello a Mavel. Splendida la caratterizzazione di Kiron (non solo qui. L'ambiguità del personaggio è magnifica...) Solo una piccola nota riguardo al primo incontro con Hammond: scrivi che Alex nota che “nel suo sguardo vi era qualcosa di viscido che lo infastidì”
subito dopo, quando viene rivelata l'omosessualità del maledetto, “Alex fece una smorfia di disgusto, ripensando ai modi viscidi del duca”. Probabilmente sono io ad ecceder in malizia, e non ti voglio offendere, ma sembra da come è posta la cosa che Hammond sia viscido IN QUANTO omosessuale, anziché viscido E omosessuale.
Molto bella la parte di prigionia a Manara, in ogni sua parte. Con particolare enfasi sui dubbi esistenziali di Alex, complimenti per aver reso tanto bene uno stato emotivo così complicato. E, indubbiamente il mio capoverso preferito, quando Alex porta la notizia della morte di Dayel alla moglie. Sono certo che la mia parte sensibile ha versato una lacrimuccia. Se solo ricordassi dove l'ho abbandonata andrei a controllare...
sono ansioso di scoprire come mai l'anima di Rice non sta bruciando all'inferno come merita.
Qui c'è un altro dialogo confuso però, a pg, 206 si mischiano le sensazioni e le prospettive di un po' tutti.
Il salvataggio di Rayan è ineccepibile, ma mi ha messo un dubbio: sono comunque in territori ostile, per quale oscura ragione i nostri del Kerner gironzolano indisturbati un pò dappertutto? Quello di Alex invece mi lascia dubbioso (ottima la parte riguardante Selina. Di certo non condivido la linea di condotta di Alex, ma mi sono sbellicato comunque...) innanzitutto i cunicoli dovrebbero essere sorvegliati dopo l'attentato. Kiron ne ha dato espresso ordine, e anche l'utilizzo dello stratagemma “incantesimo del silenzio” per due volte consecutive non mi entusiasma. C'è poi il fatto che a detta di tutti non si possono liberare entrambi gli obbiettivi, cosa che puntualmente succede, ed è un pelino troppo comodo far saltare fuori raccomandazioni con tanto di sigillo dal nulla, sarebbe stato decisamente più gradito se ne avessi parlato ai tempi di Karider.
Perfettamente logica la fuga nella città, l'incontro con la veggente è necessario ai fini della storia ma non è troppo forzato, ci stà. Forse non è il punto più fulgido del libro ma ci stà. Una volta raggiunto il rifugio relativamente sicuro e chiariti i disguidi fra i guardiani si sarebbe a mio avviso potuto chiudere degnamente il libro senza privarlo di nulla.
Di Hammond credo nessuno sentirà la mancanza, ma lasciarlo divertire un poco prima di finire in disgrazia avrebbe potuto essere interessante, Rayan chiude i conti con Derek, ma sacrifichi un antagonista importante (facendolo fra l'altro sbucare praticamente dal nulla...) solo per giustificare la scena fra il guardiano e Seleil (altra splendida scena, per inciso...) Kiron riappare con l'unico scopo di rendere la spada ad Alex, ed onestamente mi pare un esagerazione mettere pure lui a infastidire dopo tutto quello che è successo. E di fatto recuperare i due cavalli è un idiozia futile e pericolosa che non so proprio come condividere.
C'è anche qualcosa nella meccanica degli anelli che non mi è chiara:
dovrebbe essere di dominio pubblico che gli anelli funzionano solo in coppia. È abbastanza logico, sono stati creati per fermare una guerra quindi è ovvio che il potere debba essere condiviso, sennò chi ha gli anelli spazza via gli altri e tanti saluti (però, anche così la guerra si fermerebbe...)
altresì è logico che gli anelli rispondano solo ai propri guardiani primogeniti maschi (primogeniti immagino perchè è biblico, ma limitarsi ad un solo sesso serve a scongiurare il pericolo della nascita di qualcuno custode di entrambi gli anelli. Misura di sicurezza tutt'altro che superflua)
dovrebbe esserci qualche scappatoia per cui gli anelli possano passare di proprietà in caso di rottura nella linea di successione, in fondo i primogeniti non muoiono necessariamente solo ammazzati, e non è assolutamente certo che tutti, ma proprio tutti procreino un discendente con i cromosomi giusti, ma diciamo che non c'è mai stato modo di appurarlo.
Perchè quindi tutti mirano ad uccidere almeno uno dei due?
Dovrebbe essere evidente a tutti che senza uno dei guardiani,entrambi gli anelli sono inservibili. Tutti sanno (tutti sanno)
l'unico motivo per cui uno dei due dovrebbe morire è proprio ottenere di rendere inutili gli anelli, invece tutti ne bramano il potere, di conseguenza entrambi i guardiani servono necessariamente in vita. Come si spiega ciò?
pare che abbia finito. Era anche ora...
spero di non essermi inimicato troppo nessuno...