Cari hobbit, elfi, fatine e maghi nonchè druidi del regno... voglio sottoporre alla vostra attenzione l'introduzione al romanzo che sto scrivendo da secoli (modificando di continuo ogni parte
). E vorrei il vostro sincero parere. Considerate che il linguaggio è forse un pò troppo carico e pesante, ma l'ho fatto solo perchè si tratta dell'introduzione, nel resto della storia credo di aver utilizzare un linguaggio normale.
"L’azzurra distesa salata era agitata quel giorno e numerosi rivoli di schiuma bianca facevano con frequenza capolino dalle gelide acque correndo, sprezzanti ed ignari del pericolo, verso la loro sorte; la morte dolce nell’abbraccio con le bianche sabbie della riva, oppure crudele contro il roccioso molo o, ancora, rapida e violenta contro la lignea carena di una vecchia nave da commercio che a mala pena s’accorgeva di quel tocco e tranquilla proseguiva il suo riposo nelle basse acque dove era stata ancorata, cullata da quel movimento e maestosa nella sua imponenza.
E Nilys veniva cullata a sua volta, essendo essa stessa su quella nave. Distesa sul suo soffice letto, uno dei pochi ad occupare una camera privata a bordo, la giovane donna stava ad occhi aperti, rimirando il soffitto senza porvi attenzione, incurante di quell’ondeggiare costante ed oramai famigliare, sopraffatta dalla noia.
Sordi e pesanti passi d’uomo facevano da sottofondo a quel quadro, accompagnando il potente e costante fragore provocato dal mare, ma neanche quell’orchestra distraeva la nostra Nilys la quale a quei suoni era più che abituata.
E tutto scorreva lentamente nella sua mente, mentre il mondo fuori da quella camera continuava la sua folle corsa, ma quel giorno per lei non v’era nulla da fare, come non v’era stato nulla nei giorni precedenti e come non vi sarebbe stato per quelli immediatamente prossimi.
Dopotutto… è dura esse un pirata quando, fermo in un porto devi finger d’esser il più tranquillo dei mercanti ed è ancora più dura quando sei una donna ed il conoscere la tua presenza sopra una nave potrebbe destar stupide domande e sciocchi dubbi nella mente degli stolti…"