Questo libro, penso che quasi tutti lo conosciamo o quantomeno abbiamo avuto modo di ammirarlo sugli scaffali di qualche libreria: mi riferisco a 'Gli eroi del crepuscolo', dell'allora esordiente Chiara Strazzulla!
La trama:
Gli Eterni vivono un'epoca di decadenza. Il mondo che conoscono è diviso, i popoli sono in guerra, le alleanze tradite. Come se non bastasse, Eileen, la figlia del re, viene rapita dal Signore delle Tenebre. Eileen è la ragazza che Lyannen ama. Un amore impossibile, perché lei è una principessa Eterna e lui soltanto un mezzomortale: un diverso, uno sbaglio. Lyannen non è un eroe. Ma spinto dall'amore parte con un gruppo di amici in cerca di Eileen. La Compagnia dei Rinnegati - cosi si fanno chiamare - è disposta a tutto pur di salvare la principessa, il Reame e la Bianca Capitate Dardamen. A Dardamen, Slyman non è mai stato. Non sa da dove viene né di chi è figlio, non è mai appartenuto a nessuno, se non al Solitario, l'uomo che lo ha allevato. Slyman non è un eroe. Ma quando il Solitario gli chiede di raggiungere la Compagnia dei Rinnegati, lo fa come se avesse aspettato quel giorno da sempre. Lyannen e Slyman affronteranno la propria imperfezione: insieme, troveranno dentro di sé la "magia" per sconfiggere il Male.
Qualche mese fa è uscito anche un seguito, intitolato 'La strada che scende nell'ombra'...
Io, però, questo secondo libro dubito che lo comprerò, anche perchè non sono nemmeno sicura che riprenderò a leggere prima o poi il primo, un volumozzo interminabile di 780 pagine, più o meno!
Io personalmente sono riuscita a leggerne 500, prima di arrendermi e rinunciare...
Uno dei difetti più evidenti di questo 'Eroi del crepuscolo', è quello di essere scritto non voglio dire male (anzi, semmai è verissimo il contrario!), ma semplicemente in maniera enormemente, inutilmente verbosa!
Mi spiego meglio: a livello di grammatica, di costruzione delle singole frasi, secondo me non c'è niente da eccepire! Non ci sono strafalcioni gravi, nessuna povertà lessicale, anzi...
L'inghippo parte nel momento in cui si comincia a precipitare nella ripetitività più assoluta e scontata, soprattutto dal punto di vista dello stile! Lo schema, se uno ci fa caso, è sempre questo: la sequenza si apre con, nell'ordine: descrizione di un ambiente, comparsa in scena di un dato personaggio, decrizione fisica dettagliatassima di quel dato personaggio (sempre uguale: si comicia con il dire che 'è di bell'aspetto', perchè, di sicuro, da queste parti non c'è spazio per i brutti....)a cui segue un dialogo (scialbo...), poi una camminata nel bosco, e via a ricominciare! non ci sono guizzi, nessuna originialità, figuriamoci una sorpresa o un colpo di scena...
Poi, il romanzo è troppo lungo: io non l'ho finito, è vero, ma avevo abbondantemente superato la metà, e vi posso assicurare che era tutto un susseguirsi di ripezioni, la stessa cosa ribadita cinquanta volte in trentacinque maniere diverse...
Il lato peggiore comunque forse è dato dalla costruzione dei personaggi: un esercito di cloni, alquanto sbiaditi, sempre dello stesso modello e tipo di personaggio... vale a dire quello di un guerriero elfo che, in realtà, ha il cervello e gli atteggiamenti tipici di una ragazzina di tredici anni!
Boh! Certe scene sono proprio ridicole in realtà...
E la trama... Va bene restare sul classico, ma qui la noia regna sovrana: è sempre la solita solfa, e nemmeno tanto ben riscaldata, gli elfi sono belli e brava, gli umani rozzi e ottusi, ma alla fine si metteranno di buona lena insieme per collaborare e sconfiggeranno il cattivone di turno con tanto di esercito di goblin alle calcagna...
Tutto questo discorso, fatto non tanto per scoraggiare potenziali lettori, ma semplicemente per mettere in guardia dal nutrire aspettative spropositate da parte di qualsiasi lettore che sia alla ricerca di qualcosa di innovativo e particolarmente originale...
Poi, di lati positivi il libro ne ha perlomeno uno molto grande: la scrittrice all'epoca della pubblicazione aveva soltanto 17 anni, il che significa che ha davanti a sè tutto il tempo per maturare e migliorarsi, anche perchè secondo me ha tutta la stoffa per riuscirci, e diventare magari un giorno una nuova promessa italiana del genere fantasy!
Questa, naturalmente, la mia umilissima opinione!