«Per quale motivo vuoi controllare gli Archivi Nuovi?». La Sorella la squadrò con sospetto, braccia conserte e cipiglio arcigno.
«Devo preparare una ricerca per i miei studi di storia» rispose Eileen. Cercò di mantenere un’espressione impassibile.
«Allora devi consultare gli Archivi Vecchi».
«Non ho trovato le informazioni che mi servono negli Archivi Vecchi».
«Sciocchezze!». Sul viso della Sorella comparvero chiazze rosse. «Sono stata di primo grado come te ragazza, non cercare di fare la furba!».
Leen si allontanò prima che la Responsabile degli Archivi decidesse di condurla dalla sua insegnante di storia. Allora, si sarebbe ritrovata nei guai.
Voleva identificare le Sorelle che avevano tradito i precetti dell’Ordine. Aveva pensato di iniziare la ricerca cominciando dalle Sacerdotesse che avevano detenuto il comando massimo cinque anni fa: le Supreme Sacerdotesse. Ma non conosceva i loro nomi; per questo motivo, voleva consultare gli Archivi Nuovi.
La campana scoccò tre rintocchi. Santa Madre, in quel momento avrebbe dovuto trovarsi nell’ufficio di Aila el Roben! Iniziò a correre per i corridoi del Palazzo, incurante della punizione che avrebbe ricevuto se una Sacerdotessa di grado superiore l’avesse vista.
La sua insegnante di letteratura la stava attendendo dietro la scrivania con un’espressione di disappunto dipinta sul suo bel viso.
«Non va bene, Eileen, non va affatto bene. E’ la seconda volta che arrivi in ritardo alle mie lezioni. Se vuoi raggiungere l’ultimo grado di sacerdozio, devi essere preparata in tutte le discipline» le disse appena si accomodò sulla sedia di fronte.
«Chiedo perdono, Sorella» borbottò Leen, imbronciata.
«Hai la mia grazia. Ma la prossima volta che accadrà, ti manderò nelle cucine come punizione».
«Sì, Sorella» mormorò Leen. Odiava lavare i piatti.
Qualcuno bussò alla porta.
«Avanti» disse Aila, distogliendo lo sguardo da lei.
Nell’ufficio entrò una Sacerdotessa della Conoscenza. Andò dalla donna e le sussurrò qualcosa all’orecchio, mano davanti le labbra.
Leen si sporse in avanti, cercando di carpire qualche parola.
La Sacerdotessa si ritrasse e rimase in piedi accanto a Aila. Maledizione, non era riuscita a sentire niente!
«Temo che la lezione non possa iniziare» disse la sua insegnante, impassibile. «Ci rivedremo tra due giorni. Sii puntuale».
Dopo un inchino, Eileen uscì dall’ufficio. L’argomento della conversazione doveva essere importante se Aila rimandava la lezione, rifletté.
«Eileen!». Chi l’aveva chiamata era Dena el Tenen, Sacerdotessa di primo grado e sua compagna di stanza da novizia. La salutò con un sorriso e andò verso di lei.
«Ciao Dena. Non hai lezione di erbe curative?».
«No, Sorella Caitlin è dovuta andar via. E tu?».
«Anche Sorella Aila ha avuto un contrattempo…».
«Niente lezione? Neanch’io!». Da dietro l’angolo era comparsa Terama el Lonet. Le squadrò dall’alto al basso. « Mi chiedo cosa stiano combinando le Sacerdotesse della Conoscenza».
«Già» disse Leen. Prese sottobraccio Dena. «Ci vediamo a cena, Terama!».
Si allontanarono velocemente dall’altra ragazza. Quando l’ebbero distanziata, rallentarono il passo.
«Quel pesce di Terama ha ragione» disse Eileen. «Mai hanno sospeso una lezione».
“Osserverò con attenzione i prossimi giorni per capire cosa è successo” decise.
«Magari si devono preparare per domani» azzardò Dena.
Leen le lanciò un’occhiataccia.
«Le Sacerdotesse del Credo si occupano di Mein Raina!» la rimbeccò.
«Era solo un’ipotesi…».
«Un’ipotesi molto sciocca» mormorò Leen. Dena si irrigidì.
Camminarono in silenzio, sempre a braccetto. Dal lato opposto del corridoio venne una donna in bianco, con lo scialle a righe colorate, rosso, azzurro, marrone e grigio.
Eileen e Dena si separarono e si inginocchiarono, capo chino. Era una delle sei Supreme Sacerdotesse.
«Perché non siete a lezione?» chiese con voce tagliente.
«Suprema, le nostre insegnanti hanno avuto un impegno improvviso» rispose Leen, guardandola di sottecchi. “Da quanto tempo è in carica?”.
La Suprema Sacerdotessa si allontanò a grandi passi, borbottando qualcosa di incomprensibile.
Quando girò l’angolo, Eileen e Dena si alzarono.
«Ho fame…». Sul viso di Dena comparve un sorriso malizioso. «Andiamo nelle cucine a rubare qualche dolcetto?».
Leen inarcò un sopracciglio. «Ormai siamo diventate Sacerdotesse, non possiamo comportarci come novizie!» disse in falsetto, imitando Terama.
Si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere.
«Andiamo».
«Nooooo!».
La testa venne staccata di netto dalla spada. Sangue. Cadde a terra producendo un tonfo, per poi rotolare sui gradini e arrivare ai sui piedi.
Occhi blu lo fissarono.
Sloan si risvegliò scosso dai brividi, la fronte imperlata di sudore. Fece lunghi sospiri, cercando la calma.
Si alzò dal letto e andò alla finestra.
La luna sovrastava Gailinet, illuminandola. E in lontananza, sul verde colle, il Palazzo Reale dominava la città. Casa.
Scacciò le lacrime e chiuse gli occhi. Domani avrebbe avuto inizio la sua vendetta. Domani, sarebbe iniziato il suo viaggio verso casa.
«Sloan?».
Si voltò verso il letto. La sua puttana si era svegliata.
«Dormi…» sussurrò.
[Modificato da Franciska_ 04/09/2011 01:04]
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