Distinzione di genere

Ciao a tutti gli Hobbits di Aurendor. Oggi vorrei sollevare un tema per cercare di capire come la pensate sul seguente argomento.
Oggi si tende a identificare con fantasy tutto ciò che riguarda il non reale, quindi in questo genere vengono infilati vampiri, lupi mannari, zombie... ma anche harry potter, la bussola d'oro ecc...
Ora il fantasy nel genere canonico del termine è quello di stampo tolkieniano, ambientazione medievale (e già qui si escluderebbe una bella fetta di libri pubblicati negli ultimi 10 anni), razze tra le più disparate, magia.
Ora, che ci fanno i Vampiri a far da padrone sugli scaffali Fantasy delle librerie?
Sono invece più propenso a considerare di genere fantastico (ma non fantasy attenzione) Harry Potter e compagnia.
Voi come la pensate a riguardo?
Ho voluto sollevare la questione per il semplice fatto che ormai di vero e proprio fantasy non se ne trova più in giro. Forse sono in commercio attualmente (per quanto riguarda le grosse case editrici) una decina di autori...e soprattutto pochissimi ma pochissimi italiani.
E i libri più belli del suddetto genere sono quasi tutti Fuori Catalogo. Possibile che stiamo assistendo alla lenta ma inesorabile morte di un genere che personalmente trovo stupendo?
Un abbraccio a tutti voi!

C'è magia tra di noi, la sento ribollire nel sangue, una chimica astratta che si unisce in un legame insondabile ad occhio...oh oh giammai avrei pensato di trovare un giovane così vetusto, così intesso la nostra unione con un filo magico, come un abile musicista farebbe con il suo miglior strumento.

Eppure dovrei essere arrabbiato con te, mi hai rubato l'idea, sacrilegio! Me la prenderà con l'infido Guntram per avermi trattenuto dal mettere lo stesso messaggio solo pochi istanti...pochi e miserrimi granelli di sabbia! Ah che costernazione!

Dunque dunque, sembra di no ma frequentando l'ambiente dei giochi di ruolo online ci si è imbattuti nello stesso dilemma, che trova al centro della discussione una probabile ricatalogazione del genere fantasy e affini.

In effetti cosa si intende per fantasy? Un'ambientazione in cui sono presenti elementi che trascendono la nostra umana concezione di realtà, quali creature fantastiche, artefatti ancestrali, luoghi alieni, avvenimenti paranormali, etc.
Il problema che si pone è che l'accezione fantasy assimila talmente tante sfumature da rendere meno nitido il confine.

Il Signore degli Anelli, come ad esempio La Caduta di Malazan possono essere considerati ad esempio degli High-fatasy, avendo dalla loro una presenza massiva di razze, magia e oggetti mirabolandi, dei e semidei, situati in luoghi ameni e del tutto frutto della fantasia. Allo stesso tempo non possiamo certo affermare che Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco facciano riferimento ad accadimento o luoghi realmente esistito, ma gli elementi fantastici sono introdotti con meno incisività, a piccole dosi, configurandolo più verso un low-fatasy.
Libri come quelli di Conan il Barbaro potrebbero invece apparire bene in una catalogazione di Fantasy Epico.

Questo per dare giusto un assaggio di quante designazioni più specifiche potrebbe assumere la parola fantasy in base al prodotto scelto da catalogare.

Ed in effetti è vero, sempre più spesso trovo le librerie che nel loro riallestimento di disposizione interna dei libri sugli scaffali, accomunano tra loro generi quali fantasy, fantascienza ed horror, rendendo non sempre così nitida la differenza tra loro.
E' vero forse che una divisione nitida non c'è, i vari generi si possono amalgamare tra loro perché comunque hanno una matrice comune, ovvero raccontare una storia che non tragga spunto dalla nostra realtà attuale.

Per come la vedo io il fantasy è un sottogenere, nel senso che si ascrive al genere fantastico e lì convive con altri sottogeneri: horror, fantascienza e quant'altro.

Se dipendesse da me nelle librerie sostituirei i reparti fantasy con quello: "letteratura del fantastico" e solo così farei convivere i vampiri che sbrilluccicano col signore degli anelli...

... per il resto cercare di imbrigliare troppo un opera letteraria (o qualsiasi forma d'arte) in un genere non ha portato mai a grandi risultari...

... poi se vogliamo fare un elencazione di sottogeneri fantasy siamo liberissimi...

I vampiri la fanno da padrona perchè è il genere del momento...

... poi è ovvio che dopo il boom degli ultimi 10 anni il genere fantasy più puro stà mostrando un'pò la corda e si punta su tutta una serie di variazioni sul tema...

... che poi in Italia il fantasy sia un genere di nicchia è stato sempre palese e non mi sembra un problema di oggi, semplicemente appunto il boom seguito per lo più alla trasposizione cinematografica del signore degli anelli aveva portato alcune case editrici a puntare sul fantasy (e se anche l'Einaudi vi ha provato con la Strazzulla... ) e ciò aveva fatto immaginare scenari più idilliaci per il futuro, la verità è che il polverone si stà calmando e la situazione stà tornando uguale a quella della fine degli anni novanta...

Infine non sarei così drastico, la morte di un genere letterario mi sembra eccessiva, semplicemente ci troviamo in un momento di stanca che potrà durare più o meno in base a diversi fattori...

o almeno questo è il mio punto di vista

L'analisi che ha fatto Benjen Stark secondo me è ottima! Da quello che ho studiato il Fantasy è un genere molto ampio, studiato poco al suo inzio (all'epoca de Il Signore degli Anelli, per intenderci) e poi diversificatosi notevolmente. Quindi adesso si fa fatica a definirlo in un quadro preciso, anche se ne sono state definite diverse categorie.
I vampiri di Twilight sono creature fantastiche, che, secondo me, virano più sulla sfera del Fantasy che dell'Horror nel momento in cui hanno poteri magici; per questo vedrei meglio questi libri nella sezione "Fantasy" che nella sezione "Horror". A questo punto qualcuno potrebbe obiettare che starebbero meglio nella sezione "Rosa" e io non riuscirei a dargli torto del tutto: questo è quello che si chiama 'contaminazione di genere'

In ogni caso, sono d'accordo che, se proprio, nelle librerie servirebbe una sezione "Fantastico" piuttosto che mettere tutti in un pentolone e chiamare indistintamente "Fantasy" o altro. Certo è vero che spesso, e purtroppo, le commesse neanche sanno cosa siano i generi letterari

Dunque... io, in linea di massima generale, non sono molto favorevole alla divisione capillare in generi e sotto-generi... in parte perché la trovo leggermente impraticabile, ma sopratutto, lo confesso, perché se provo a sotto-catalogare pasticcio e dopo cinque minuti rischio di non capirci più niente...

Però, però, c'è un però! Nel senso che capisco perfettamente il discorso che fa Elric, perché ha ragione quando dice che, ormai, se entri in una libreria e vai nel reparto "fantasy", trovi solo libri d'amore a sfondo angelico-vampirico (perché l'ultima moda sono gli angeli-vampiri, adesso, ragazzi, mi raccomando: non mi rimanete indietro alla preistoria, ancora ai tempi di Edward e Bella, che poi ci facciamo una brutta figura... ), più quelli che io chiamo, con tutto il dovuto rispetto, i cinque classici "Onnipresenti" che trovi praticamente anche al supermercato (Brooks, Troisi, Martin, Paolini, Pullman).

Ora... la situazione all'estero è diversa, lo sappiamo tutti. Cioé, intendiamoci: laggiù ogni mese escono ancora più libri di vampiri angelici innamorati, tenete presente... solo che il mercato è più vasto. Non escono soltanto quelli: la gente legge di più, il che vuol dire che gli editori si sforzando di accontentare tutte le fasce del loro pubblico, non soltanto quelle maggioritarie, assecondando solo il trend del momento.
Che poi, capiamoci: sto dicendo questo con tutto il dovuto rispetto per i lettori di "Twilight e affini" (io stessa ultimamente mi sono ritrovata per le mani una saga che parla di due simpatiche licantrope innamorate, e guardate che mi sono buttata giù quattro volumi in inglese praticamente in meno di venti giorni... però non me lo sogno nemmeno per scherzo di provare a spacciare questa roba per fantasy , anche se io la adoro, ma figuriamoci...) Qui l'unico vero problema è che la gente dovrebbe leggere di più, comprare più libri, interessarsi all'argomento fantasy e "spingere" (con i fatti, comprando volumi, non con le parole... ) gli editori a puntare di più su alcuni promettenti autori molto interessanti, molti dei quali già osannati oltreceano, ma ancora misconosciuti da queste parti... Il mercato va dove vanno i gusti dei lettori. C'è poco da fare!

Divisioni di genere in Italia?!?Ma se nella maggior parte delle librerie il genere fantasy è catalogato sotto"narrativa ragazzi" ! E credo che il discorso si fermi già in partenza, hainoi!

Anche quello che dice Cagliostro72 è vero... Poche sono le librerie realmente serie che cercano di fare una distinzione degna di questo nome.
Riguardo a quello che dice Sophie, invece, la gente, oltre a leggere di più, dovrebbe anche essere autonoma nello scegliere le proprie letture, non in base alla bellezza del protagonista del film

Guntram, 27/05/2011 16.53:

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Per come la vedo io il fantasy è un sottogenere, nel senso che si ascrive al genere fantastico e lì convive con altri sottogeneri: horror, fantascienza e quant'altro.

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Ecco sì sono d'accordo. Poi il sottogenenere fantasy ha una serie interminabile di altri sottogeneri e grazie al cielo è così.

Le cose, alla fine dei conti, sono sempre in movimento. In termini assoluti non è che migliorino o peggiorino, semplicemente cambiano. Ma sono convinta che i bei libri continueranno a esistere.

Condivido qunato scritto da Guntram e Aredhel: genere fantastico, sottogeneri fantasy, fantascienza, horror ecc.

Il fatto che mi infastidisce è che il fantasy espirma positività come genere in sè stesso...l'horror o il gotico li paragono all'arte contemporanea scadente (mi scusi chi ama il genere) ma di positività non ne vedo...a me piace un genere pulito e fresco, dove sì ci devono essere difficoltà e dove può anche finire male ma il messaggio di fondo deve essere PULITO non so se rendo l'idea di quello che vorrei esprimere. Ad ogni modo sono felice di aver riscontrato tante risposte a questa discussione...comunque sottolineo che Pullman, Rowling, Meyer, non sono une dei capisaldi ne delle novità di fantasy, ma fanno parte della narrativa Fantastica come giustamente veniva detto...io reputo che a oggi in molti dovrebbero conoscere autori come Gemmell Turtledove, Moorcock, Bradley, Eddings e Angus Wells prima di accostarsi a tanti altri che sì, sono bravi e scrivono bene, ma che devono tutto a questi grandi che hanno realmente fatto la storia di un genere.

El, lasciati dire che hai tirato fuori un argomento davvero interessante.

Credo di aver capito cosa intendi e condivido il tuo punto di vista. Non ti nascondo che prima di leggere il tuo post non ci avevo mai pensato, ma probabilmente anche questo aspetto potrebbe essere un divisorio tra due o più sottogeneri.

Tra l'altro sottolineo poi che non solo il fantasy a mio parere è un sottogenere (scusate la ripetizione) del macrogenere fantastico, ma possiede inoltre una miriade di sotto-sottogeneri... eroic, sword and sorcery, steamfantasy, science, paranormal, storico, umoristico, mitologico... e chi più ne ha più ne metta.


Insomma, un tale casino io l'ho incontrato solo quando ho provato a districarmi tra i generi di metal...

IMHO i libri sui vampiri/lupi in chiave romantica dovrebbero essere più Gotici che Fantasy, anche se il fantastico è presente.
Mi è tornata in mente una vecchia lezione su Frankestein, che era stato classificato come gotico per le ambientazioni scure anche se sostanzialmente è un romanzo di fantascienza/horror.
Allo stesso modo le storie dei vampiri/lupi dovrebbero essere più gotico/romantiche che fantasy/romantiche... fantasy/romantico è più una Licia Troisi per dirne una.
Le storie gotiche inoltre comprendono sia romantico che fantastico/fantascientifico, quindi non vedo perché non fare altri scaffali in libreria...
perché diciamolo, mettere i libri sui lupi/vampiri glitterati romanticoni nella sezione fantasy è un insulto ai mostri sacri

E io che mi ritrovo "Buio" e "Shadowhunters" sotto gli Shannara e sopra le spade della verità

Sono d'accordo! Anche io distinguo l'"alta" fantasy dalla "bassa" fantasy.
La prima oltre ad avere uno stile raffinato e originale trsamette dei messaggi profondi che fanno riflettere, la seconda ha scopi quasi esclusivamente commerciali...Tolkien è il padre della fantasy e le sue opere possono essere tranquillamente considerate Letteratura con la L maiuscola. Poi ci sono altri scrittori molto bravi che secondo me appartengono alla categoria dell'"alta" fantasy, questi sono alcuni di loro: Ursula Le Guin, Terry Brooks, David Eddings, Tad Williams, Mary Stewart, Lloyd Alexander, Raymond Feist, Jack Whyte, Katerine Keer, tephen Lawhead, Gerald Morris.

Beatrice : ged1989@virgilio.it

solo nel silenzio la parola,
solo nel buio la luce,
solo nel morire la vita:
glorioso il volo del falco
nel cielo vuoto

- La Creazione di Éa -

dal libro Il Mago di Earthsea
di Ursula K. Le Guin