| | | OFFLINE | | Post: 13 | Registrato il: 05/12/2007
| Città: AMOROSI | Abitante di AURENDOR | PAGGIO | | |
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Estratto dal racconto che sto attualmente ultimando.
Immersa nel buio della fredda stanza dai muri di pietra,fiocamente illuminata da inquietanti fiamme verdi,stava la povera Gala ormai destatasi dal suo mancamento.Era incatenata per i polsi al muro,con entrambe le gambe fratturate piegate su se stesse,e dalle spalle lungo il collo e il petto colavano rivoli di sangue rosso vivo,e la veste era barbaramente lacerata.Lungo una guancia delicata e rosea si apriva un lungo graffio,ancora fresco e molto profondo,inflittole da un orco che faceva il secondino davanti alla sua cella.Le aveva dato uno schiaffo perchè si era rifiutata di varcare la porta della stanza,e con l'unghia del pollice gialla e lunga come un artiglio l'aveva ferita in malo modo.Dietro la nuca recava ancora i segni della furiosa lotta che aveva fatto contro il capitano delle guardie,il quale l'aveva afferrata per i capelli,perchè non voleva essere incatenata.Alla fine questi,per evitare che potesse difendersi menando calci o tentare la fuga,le aveva spezzato le gambe all'altezza del ginocchio.Gli occhi smeraldini e vivaci della fata erano vitrei e arrossati dal pianto.Non aveva versato nemmeno una lacrima mentre veniva crudelmente torturata,aveva solo emesso gemiti sommessi per l'atroce dolore ad ogni frustata,ma dopo aveva pianto fino all'alba pensando ad Aci e a Rose.Non riusciva a perdonarsi di aver miseramente fallito nel suo intento,e di aver messo a repentaglio la vita dei suoi cari.Di certo i suoi genitori la stavano cercando in quel momento e se i servi di Isotta li avessero scovati allora avrebbero scoperto donde venivano e dove era il nascondiglio delle fate.Ciò che più le premeva però era Rose,e si tormentava l'animo per non averla potuta avvertire in tempo.Se Isotta l'avesse trovata,allora ogni speranza sarebbe andata perduta.Alzò il viso al cielo,lo sguardo perso nelle tenebre alla ricerca di un solo spiraglio di luce,e quando vide i raggi fiochi del sole rossastro appena sorto da dietro i monti gridò un nome nell'oscurità:"Rose!".
Mentre era tormentata da questi pensieri la porta della prigione si aprì cigolando e sulla soglia comparve una figura alta e vestita di nero.Gala pensò che fosse il carceriere giunto col pasto,poichè la mantenevano in vita nella speranza di cavarle qualcosa di bocca,ma quando levò lo sguardo verso la sagoma che avanzava lentamente intuì trattarsi di un alto servitore di Isotta.Quando distinse alla terrificante luce delle torcie un volto di donna,capì trattarsi del generale Gwendolen.I suoi occhi furono invasi dal terrore e dal gelo della morte fissando quelli verde cupo di Gwendolen,tanto che il battito del cuore le si fermò per qualche minuto,ma per amore di Aci e di Rose sostenne lo sguardo.Il volto inespressivo e pallido della strega si contrasse in una ruga che sembrava esprimere perplessità.
:"Credi ancora nell'amore?"domandò freddamente,più rivolta a se stessa che a Gala.La fata la fissò senza battere ciglio e rispose con voce debole ma decisa:"Certo.Rose non lascerà che io muoia" "Non capisco.Sei una fata,superiore per saggezza e coraggio ad ogni creatura mortale e mezza mortale,dunque come mai ancora non hai capito che gli esseri umani sono egoisti?" "Lei mi salverà.Lo farà perchè mi ama" "Ti ama!Sei una stupida!"esclamò Gwendolen dando sfogo a tutta la sua ira"Anche lui diceva di amarmi,eppure mi ha abbandonata per la sua voglia di avventura!L'amore non esiste,è solo il frutto della nostra immaginazione.O per lo meno,se davvero è esistito un dì,ha spezzato solo i cuori in cui albergava.Ecco perchè io odio il mondo" "E il mondo odia te"rispose Gala di rimando"ma a me fai solo pena e ribrezzo.Hai conosciuto un solo lato dell'amore.Ma faresti meglio a non parlare di cose che non conosci.Sei solo un essere abietto e disgustoso" "Taci!"urlò l'altra tirando a Gala uno schiaffo,che graffiò anche l'altra guancia"Sono al mondo da molti più anni di te,ragazzina viziata e ignorante,e so bene come è crudele la vita!Voi creature magiche siete sempre pronte a giudicare,ma mai a comprendere e compatire!Il male esiste perchè è l'unica via per affrontare la dura legge della sorpavvivenza,ovvero i deboli soccombono e i forti sopravvivono.E per essere forti si deve avere il potere,col quale dominare su ogni forma di vita presente su questa terra.E chi ha il potere non ha spazio per una debolezza come l'amore.Lui mi ha creata,l'amore,e lui mi ha reso ciò che sono.Essere così è l'unico modo per continuare a vivere" "Oh Gwendolen"rise Gala schernendola"il male rende ciechi di fronte alla verità del mondo.Credi forse che tua sorella Isotta ti cederà il potere al quale tu tanto agogni?No,chi ha il potere è solo,ed essere soli significa soccombere" "Tu sei sola"osservò maligna Gwendolen"tu che osanni tanto l'amore,dimmi dov'è il tuo amato?Dimmi dove sono tua madre e tuo padre?E dov'è la tua cara amica?" "Qui,nel mio cuore"rispose Gala portandosi una mano sul cuore,tendendo al massimo le lunghe catene,sebbene il suo volte si tinse di totale disperazione a quelle parole"e vi saranno sempre,vivi o morti che saranno.Ma è inutile spiegartelo,perchè non capiresti" "Capisco solo che sei una povera illusa.Infondo sei ancora giovane,non hai saggiato sulla tua pelle il dolore che provoca l'amore.Quando lo proverai,allora capirai che è inutile amare,perchè non si viene mai ricambiati.Se davvero ti avesse amata,Aci sarebbe scappato con te invece di combattere,e se davvero Rose tenesse a te non si contrapporrebbe a Isotta ma cercherebbe di allearvisi risparmiando l'uccisione dei suoi cari e di tante vittime innocenti" "Non usare il tuo tono ipocrita e lusinghiero con me,strega!"gridò Gala con gli occhi lampeggianti"Puoi incantare altri col dono dell'illusione,ma non me.Dimmi in fretta cosa vuoi e poi liberami della tua presenza!" "Non alterarti,fata"rispose prudentemente Gwendolen,ben sapendo che il potere della terra posseduto da una fata è maggiore rispetto a quello posseduto da un essere mezzo mortale"e ricorda che non è saggio scontrarsi con una donna che ha il tuo stesso potere e possiede molta più esperienza" "Tu non lo possiedi,ti ha abbandonata quando hai deciso di fare del male.Puoi solo distruggere,ma non generare.Puoi solo stritolare con edera un albero,ma non puoi piantare un seme e farlo crescere bello e rigoglioso" "A cosa serve creare,quando tutto quello che facciamo è destinato a scomparire?" "Si,c'è la morte,ma c'è anche il ricordo"osservò Gala,ma Gwendolen la ignorò e continuò:"Ormai ogni cosa presente a Dream che è debole va estirpata,per poter lasciare posto solo a ciò che è forte.E tu mi sembri forte,per aver resistito mezza notte a tante atroci torture,e sei dotta in fatto di natura.La mia proposta è semplice:unisciti a me se vuoi sopravvivere,altrimenti morirai da debole.Basterà solo che tu mi dica dove è la tua gente e io ti darò il potere e ti nominerò capitano dell'esercito,e grandi saranno i poteri che ti verranno conferiti.Vuoi davvero vivere solo di ricordi?" "Tutto inutile,Gwendolen,tutto inutile"rifiutò Gala scuotendo il capo"non è il potere che desidero".Gwendolen rimase ferma a fissarla con volto rabbioso,crudele,colmo di odio e disprezzo.Sembrava volesse colpirla quando,con un gesto rapido,sollevo una mano scheletrica verso di lei.Ma,con sorprendente delicatezza,posò le dita lungo il graffio di una guancia di Gala sanandoglielo e disse con tono calmo e sottile come il sibilo di un serpente:"So cosa vuoi,perchè lo desideravo anch'io.Sebbene non condivida questo tuo desiderio lo rispetto,e voglio esaudirlo" "Non puoi darmi ciò che voglio" "Invece si,mia cara,posso tutto grazie a mia sorella.Vedi come sei bella ora che ti ho sanato il graffio?Posso farti tornare bella com'eri prima di essere torturata e così finalmente ti ricongiungeresti a colui che ami,per sempre libera e felice con lui nel mio regno,assieme ai tuoi amici.Se è questo ciò che vuoi,vivere lontano da guerra e dolore,ti accontenterò" "Lui è morto" "Posso farlo tornare.La magia può tutto,anche vincere la morte".Calò il silenzio pesante come un macigno sul cuore di entrambe,che speravano nella realizzazione di ciò che avevano in mente.Ma Gala capì che quelle parole erano permeate di malvagità e ipocrisia.Erano solo delle illusioni.Il suo amore era lì,nel suo cuore,e non aveva bisogno di nient'altro.Anche se si sentiva tanto sola,e temeva quella solitudine,sperava un giorno di poter trovare un altro ragazzo da amore,e di ritrovarsi con i suoi genitori e amici:"Io amo coloro che mi amano,un giorno li rivedrò,e non vedo cosa tu possa offrirmi di più allettante"fu la risposta risoluta e convinta che diede a Gwendolen.La strega dilatò narici ed occhi per la rabbia in un modo orribile,sembrava stesse per andare a fuoco,e urlò diffondendo un eco assordante per tutto il castello,colle mani fra i capelli e col respiro intriso d'ira ad ogni spasmo dei polmoni.:"E così,scegli la morte a causa dell'amore" "Vi sono cose peggiori della morte" "Bene,visto che la pensi in questo modo,non sprecherò il mio potere per ucciderti.Potresti tornarmi utile,tutto sommato.Credo comunque che restare per sempre sola,relegata qui,sia davvero molto peggio della morte.Tu perderai ogni cosa,ogni affetto,Galathea.Sarai disprezzata per ciò che diventerai.Resterai sola".Dalla vita magrissima sfilò un lungo serpente attorcigliatovisi e,con foga,lo gettò ai piedi di Gala.La vipera corse subito verso la fata,addentandole il polpaccio,e tra le risate maligne di Gwendolen Gala si rilasciò completamente mentre il veleno entrava in circolo.L'antidoto che Gwendolen le somministrò poco dopo le impedì di morire,si che al tramonto era ancora viva.Disse solo una frase mentre il veleno le faceva perdere i sensi:"Perchè mi avete lasciato sola?".
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