Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
M71, 27/04/2024 16:26:
Paolo lavorava per mantenersi perché, a differenza del clero di oggi, non percepiva stipendio e svolgeva il suo ministero gratuitamente. Ed era un cristiano al pari dei suoi contemporanei, apostoli e non, che si dedicavano al κήρυγμα.
Mentre si trovava a Corinto, per non essere di peso a coloro che serviva, Paolo si mise a fare tende insieme ai fratelli Aquila e Priscilla e fece anche altre cose per mantenersi. (Atti 18:1-3; 1 Tessalonicesi 2:9).
Lavorava oppure no? Certo che lavorava per mantenersi, pur non avendone fatto la carriera di vita.
Ai Tessalonicesi disse infatti: “dovete imitare il nostro esempio, perché fra voi non ci siamo comportati disordinatamente né abbiamo mangiato gratuitamente il cibo di nessuno” (2 Tess 3:7,8).
Lasciò un esempio di perfetta coerenza e un comando incontestabile: “Chi non vuole lavorare neppure mangi” (3:10).
Una decina di anni dopo confermò a Timoteo lo stesso dovere morale: “se uno non provvede (οὐ προνοεῖ) ai suoi, e specialmente a quelli della sua casa, ha rinnegato la fede ed è peggiore di uno senza fede” (1 Tim 5:8).
Più o meno nello stesso periodo, ribadì il concetto ai suoi conservi in fede residenti a Filippi:
“Non dico questo perché mi trovo nel bisogno; ho imparato infatti a essere autosufficiente indipendentemente dalle circostanze” (Fil 4:11).
Il termine greco in origine è αὐτάρκης o “autosufficienza”: un concetto che Paolo prende a prestito dalla filosofia stoica per amplificare l'importanza per il cristiano di non dover dipendere da nessuno.
Gesù non lavora e nemmeno i 12 apostoli. Ribadisco loro erano itineranti in Israele.
Paolo girava per la Grecia, Tessalonica, Filippi, Corinto. Usi e costumi totalmente diversi da quelli ebraici.
O stai dicendo che è la stessa cosa? Visto che li paragoni?